Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

schifani-rosario-web1Il 23 luglio una nuova udienza per decidere
di Aaron Pettinari - 5 luglio 2013
Si terrà il prossimo 23 luglio l'udienza nella quale verrà definita la posizione del capogruppo al Senato del Pdl Renato Schifani. La Procura ha chiesto lo scorso novembre l'archiviazione dell'indagine per concorso in associazione mafiosa, ma il Gip di Palermo, Piergiorgio Morosoini, non ha accolto la richiesta e così ha fissato un'udienza in cui ascolterà accusa e difesa per poi decidere se archiviare, disporre nuove indagini o imporre la formulazione dell'imputazione.
Contro Schifani pesano le accuse di quattro pentiti, da Francesco Campanella a Gaspare Spatuzza, da Stefano Lo Verso a Innocenzo Lo Sicco. Secondo il pool, all'epoca guidato da Antonio Ingroia, non ci sarebbero stati elementi sufficienti per sostenere l'accusa in giudizio.
L'indagine, già in passato archiviata, era stata riaperta nell'estate del 2010. Per motivi di riservatezza il fascicolo venne iscritto con il nome inventato di “Schioperatu”.
Francesco Campanella, ex presidente del consiglio comunale di Villabate (la cui amministrazione è stata sciolta nel ’99 e nel ‘04 per infiltrazione mafiosa) aveva parlato di profumate parcelle pagate dalla giunta all’allora avvocato Schifani per apportare cambiamenti al piano regolatore secondo il volere del capomafia Nino Mandalà.

Alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia si aggiunsero tempo dopo quelle dell'ex killer di Brancaccio, Gaspare Spatuzza. Questi aveva raccontato agli inquirenti di visite che Schifani, all’epoca avvocato amministrativista, avrebbe fatto nei capannoni della Valtras, l’azienda di trasporti di proprietà del suo cliente Pippo Cosenza. In quegli stessi capannoni, secondo il pentito, sarebbe stato presente anche il boss stragista Filippo Graviano.
Nuove accuse sono state poi riportate, nell'ottobre 2011, dall’ex boss di Ficarazzi Stefano Lo Verso che, testimoniando in aula al processo contro l’ex capo del Ros Mario Mori aveva raccontato: “Nicola Mandalà mi disse che avevamo nelle mani Renato Schifani, Marcello Dell’Utri, Totò Cuffaro e Saverio Romano”. Schifani ha sempre allontanato le accuse definendole come “false ed infami” ed ora si troverà ancora una volta davanti al giudice.
Nel maggio scorso Il Fatto Quotidiano aveva anche pubblicato la notizia di un'intercettazione in carcere in cui è Riina in persona a parlare dell'ex Presidente del Senato, all'epoca da poco eletto (la registrazione è del giugno 2008. “E' una mente” ha detto ai suoi familiari, e l'intercettazione è stata consegnata ai pm che indagavano sul capogruppo del Pdl al Senato. Se dovranno compiere nuovi accertamenti o meno, però, si saprà soltanto dopo il prossimo 23 luglio.

ARTICOLI CORRELATI

Schifani diventa ''Schioperatu'' e l'indagine per concorso esterno va avanti

"È una mente”. La stima di Riina per Schifani

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos