di AMDuemila - 9 settembre 2012
Il testimone di giustizia Ignazio Cutrò, imprenditore di Bivona (provincia di Agrigento) che con le sue denunce ha fatto condannare i propri estorsori, lancia l'allarme: "Per una settimana sono rimasto in Calabria senza scorta e senza alcuna protezione, alla mercé di malintenzionati che avrebbero potuto agevolmente far male a me e ai miei familiari.
Forse devo dire grazie ai mafiosi che si sono distratti". L'imprenditore era riuscito a regalare alla propria famiglia una vacanza in un villaggio turistico di Crotone. Una volta accompagnato in quel luogo però la scorta si è allontanata. "Persino il personale di scorta resosi conto che non ci avrebbe preso in carico nessuno e che nessuna scorta era stata predisposta dalle autorità competenti sul territorio di Crotone, ha cercato di capire che cosa stesse accadendo. Ma hanno ricevuto l'ordine di lasciarci e tornare in sede" racconta Cutrò. Secondo quanto riportato dall'imprenditore i carabinieri di Crotone avrebbero detto che all'interno della struttura alberghiera non era necessaria alcuna protezione, salvo poi essere richiamato da un ufficiale dell'Arma che gli aveva comunicato di essere in pericolo e di dover lasciare il luogo. Ciò sarebbe avvenuto - racconta Cutrò - solo quando l'imprenditore ha minacciato di chiamare il Ministero per chiedere spiegazioni. Ora il tutto è stato denunciato in una lettere inviata al Ministero dell'Interno e all'Arma dei carabinieri in cui ha chiesto che di fare "luce sui fatti": "Spero che quanto accaduto - ha scritto Cutrò - non sia conseguenza delle nostre lamentele sulle disfunzioni riscontrate".