di AMDuemila – 18 luglio 2012
Palermo. “E’ da quando sono magistrato che posso dire di avere sempre lavorato nella memoria di Paolo Borsellino, ma da quando mi occupo delle indagini sulla trattativa a piene mani ho iniziato a rendermi pienamente conto della sua solitudine” lo ha detto Domenico Gozzo, Procuratore Aggiunto di Caltanissetta, alla Facoltà di Giurisprudenza a Palermo durante la conferenza “Trattative e depistaggi” organizzata da Antimafia Duemila.
“Una solitudine istituzionale fragorosa. Quel 19 luglio di vent’anni fa lui sapeva che il tritolo era arrivato per lui, tanto da dire all’ultimo collaboratore che sentì: io non ci sarò più la prossima settimana. E tanto era consapevole di quello che stava per succedere che il 18 luglio del ’92 decise di confessarsi in procura a mezzogiorno”. Prosegue poi “Di fronte alla memoria di un uomo che pur sapendo di andare incontro alla morte continuò a fare il suo mestiere con l’umiltà di un uomo semplice, io ritengo che noi abbiamo un debito di verità nei suoi confronti che dobbiamo onorare.”