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pisanu-beppedi AMDuemila - 26 giugno 2012
Sarebbe un vero bivio quello che si sta presentando lungo il cammino della Commissione Antimafia presieduta da Beppe Pisanu. La Commissione si era data l'obiettivo di arrivare, durante questa legislatura, ad una lettura comune sulla stagione delle stragi del '92-'93, ma a quanto pare, visti anche gli ultimi sviluppi, appare difficile che si arrivi ad un documento davvero condiviso.

Secondo le indiscrezioni raccolte dal quotidiano L'Unità da una parte vi sarebbe il Pdl che spinge per chiudere la relazione arrivando all'autunno 1993, ovvero quando il ministero della Giustizia e il Dap decisero di togliere il 41 bis a circa trecento mafiosi. Fatti che vedrebbero la responsabilità politica della vecchia Dc che avrebbe agito, accettando compromessi, per porre fine alle bombe. Come dire che l'unica contropartita per lo stop alle stragi era l'alleggerimento del carcere duro. Dall'altra ci sono il Pd, l'Idv e Fli che vorrebbero andare anche oltre, fino al gennaio 1994, ovvero la data del mancato attentato all'Olimpico. La bomba per fortuna non esplose, i Graviano vennero arrestati e di fatto nacque la seconda Repubblica. Le posizioni tra le due fazioni sarebbero divise anche in merito all'opportunità o meno di proseguire nell'audizione di testimoni per far luce anche sui depistaggio che hanno condizionato le indagini delle Procure di Caltanissetta e Firenze. Proprio la Procura di Caltanissetta ha messo sotto inchiesta tre investigatori (ai quali se non fosse deceduto si sarebbe aggiunto anche il questore Arnaldo La Barbera ndr)  con l'accusa di aver manipolato e provocato le confessioni del falso pentito Vincenzo Scarantino. Dichiarazioni crollate nel 2008 quando un altro pentito, Gaspare Spatuzza, ha riscritto, autoaccusandosi, i fatti inerenti alla strage di via d'Amelio. I capigruppo Garavini, Li Gotti e Granata vorrebbero chiarire anche questi aspetti e per questo nei prossimi giorni potrebbero chiedere l'audizione del prefetto, ora sottosegretario con delega ai servizi segreti, Gianni De Gennaro, che nel settembre 1993 scrisse la relazione della Dia in cui si metteva nero su bianco che dietro alle stragi non vi era solo la mafia. Oltre a lui la Commissione aveva convocato anche l'ex procuratore di Caltanissetta Giovanni Tinebra ma questi ha poi presentato un certificato medico che gli ha impedito di rispondere. Altre audizioni potrebbero essere quelle di Brusca e dello stesso Spatuzza, in grado di fornire elementi sulla trattativa fino al 1994.

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