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falconeDopo vent’anni dalla strage di Capaci, l’Ambasciata d’Italia ricorda il magistrato alla Corte Suprema degli Stati Uniti
di Vivianne Pellacani - 26 maggio 2012
Washington, DC. “Il coraggioso muore una volta sola, il codardo cento volte al giorno”: queste le celebri parole di uno dei più grandi magistrati italiani, Giovanni Falcone, assassinato il 23 maggio 1992 a Capaci, insieme alla moglie, Francesca Morvillo, e agli agenti della Polizia di Stato che lo scortavano, Rocco Dicillo, Vito Schifani e Antonio Montinaro.

Per commemorare il ventennale della strage e ricordare il coraggio del Giudice Falcone, l’Ambasciata d’Italia a Washington ha organizzato una cerimonia presso la Corte Suprema degli Stati Uniti, aperta dalle parole dell’Ambasciatore d’Italia, Claudio Bisogniero. “A vent’anni dal più drammatico attacco mafioso a rappresentanti dello Stato, c’è un’Italia diversa a ricordare gli eventi – ha sottolineato l’Ambasciatore - C’è un’Italia più matura e consapevole del peso inaccettabile di una presenza criminale che ostacola il percorso democratico del Paese ed il suo sviluppo”.
All’evento hanno partecipato altresì l’ex Senatore Dennis De Concini, uno dei quattro firmatari della proposta di risoluzione n. 308 del Senato Statunitense, che condannava l’assassinio di Giovanni Falcone, i giudici della stessa Corte Suprema, Samuel Alito e Antonin Scalia, i giudici Arthur Gajarsa e Francis Allegra nonché l’ex direttore dell’FBI (Federal Bureau of Investigation), William Sessions.
Per rendere vivo il ricordo del magistrato, durante la conferenza, è stato proiettato il video di RAI Educational sulla morte di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino, un filmato che racchiude in quindici minuti la vita, la missione e il coraggio dei giudici del pool antimafia siciliano. Uomini che hanno combattuto il crimine organizzato a testa alta, fino alla fine, rendendoci fieri di essere italiani.
“Non li avete uccisi”, gridano gli striscioni dei manifestanti di allora, “le loro idee continueranno a vivere sulle nostre gambe”. Perché, come insegnava il giudice Falcone, “Gli uomini passano, ma le idee restano”. E l’idea che non morirà mai è quella di un’Italia libera dalla paura, un’Italia onesta e unita per combattere tenacemente chi minaccia lo Stato e i suoi inermi cittadini.
Il filmato racchiude altresì un’intervista all’ex agente dell’FBI di origine italiane, Carmine Russo, presente in sala a ricordare il collega e amico Giovanni Falcone e all’ex sindaco di New York, Rudolph Giuliani.
Nel ciclo di eventi organizzati in onore e in ricordo del Giudice Falcone, si inserisce infine il concerto di musica lirica, organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura, in collaborazione con la Compagnia per la Musica in Roma, tenutosi nell’Auditorium dell’Ambasciata il 22 maggio. Tra le dita di Marco Rapetti, pianista di fama internazionale, hanno ripreso vita Verdi, Bellini e Puccini, nonché il contemporaneo Mario Crispi, ricordando, nella commozione generale, il sacrificio di Capaci. Ha coronato l’incontro la mostra fotografica “Giovanni Falcone eroe italiano”, curata da Letizia Battaglia.
L’evento che si è svolto il 23 maggio alla West Conference Room della Corte Suprema statunitense ripropone esattamente l’ideale dei Giudici Falcone e Borsellino. Solo uniti si può combattere la mafia. Perché la mafia è, esiste. Ed è qualcosa di reale, di capillare, che bisogna riconoscere e fermare. La criminalità organizzata ha colpito e colpirà ancora, ma è possibile contrastarla: unendo le forze istituzionali di tutti gli Stati per indebolirla e, infine, eliminarla. Con coraggio, pazienza e onestà.
La cooperazione giudiziaria e di polizia tra Italia e Stati Uniti ne costituisce un esempio, Falcone il simbolo, ha osservato il Giudice Alito. “Per il mondo intero – ha aggiunto e concluso il Giudice Scalia – Falcone rappresenta l’eroe che lavora per far rispettare l’ordine costituito contro la criminalità organizzata”.

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