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piazza-della-loggia-bigAssolti in appello i quattro imputati
di AMDuemila - 14 aprile 2012
Brescia. Tutti assolti. Così hanno deciso i giudici della Corte d'assise d'appello di Brescia dopo quattro giorni di Camera di consiglio nel quarto processo per la strage di Piazza della Loggia.



Il procuratore di Cremona Roberto di Martino e il pm di Brescia Francesco Piantoni (entrambi applicati al processo di secondo grado) avevano chiesto la condanna all'ergastolo per il medico veneziano, ex ispettore di Ordine nuovo per il Triveneto, Carlo Maria Maggi; per l'ex ordinovista Delfo Zorzi; per l'ex fonte dei servizi segreti Maurizio Tramonte e per il generale dei carabinieri Francesco Delfino, all'epoca dei fatti capitano comandante del Nucleo investigativo dei carabinieri di Brescia A 38 anni di distanza dall’eccidio anche questo attentato è destinato a rimanere impunito. Già in primo grado, il 16 novembre 2010, i quattro erano stati assolti con formula dubitativa.
La bomba, collocata in un cestino dei rifiuti in piazza della Loggia, esplose alle 10.12 del mattino del 28 maggio 1974 durante una manifestazione antifascista, organizzata per esprimere rifiuto e condanna contro una serie di episodi violenti di marca neofascista che da settimane turbavano la sicurezza della cittadinanza e della democrazia. L'ordigno uccise otto persone e ne ferì 108. Ecco i nomi delle vittime: Giulietta Banzi Bazoli, 34 anni, insegnante; Livia Bottardi Milani, 32, insegnante; Euplo Natali, 69, pensionato; Luigi Pinto, 25, insegnante; Bartolomeo Talenti, 56, operaio; Alberto Trebeschi, 37, insegnante; Clementina Calzari Trebeschi, 31, insegnante, e Vittorio Zambarda, 60, operaio.
Le parti civili sono state condannate a pagare anche le spese processuali visto che la Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso dei parenti delle vittime, costituitesi parti civili contro il quinto imputato, Pino Rauti, anch’egli assolto.
Dopo la lettura della sentenza, il procuratore Roberto Di Martino e il pubblico ministero Francesco Piantoni, titolari dell’inchiesta sulla strage, si sono detti “sereni, perché è stato fatto tutto il possibile”. In particolare, Di Martino ha detto che “ormai è una vicenda che va affidata alla storia, ancora più che alla giustizia”.
La procura attenderà il deposito delle motivazioni per decidere se ricorrere in Cassazione.
Ennesimo boccone amaro invece per i parenti delle vittime della strage. Le “sentenze si possono non condividere, ma si accettano” anche se l’assoluzione degli imputati per la strage di piazza della Loggia è dovuta anche a “tutta una serie di silenzi e reticenze anche da parte di chi sapeva”. Parola del presidente dell’Associazione Caduti di Piazza della Loggia, Manlio Milani, secondo cui “purtroppo il vero danno a questo processo è stato fatto all’inizio in modo particolare con il lavaggio della piazza, che ha impedito di ricostruire l’esplosivo usato e il detonatore utilizzato. A ciò – ha aggiunto Milani – si accompagna tutta una serie di altri silenzi e di reticenze anche da parte di chi sapeva ciò che era accaduto. Ancora una volta ci troviamo di fronte a un fatto che dopo 38 anni non ha ancora giustizia – è la conclusione del presidente dell’associazione – Al di là di quello che può significare personalmente, dimostra che questa democrazia è in balìa degli eventi, la mancanza di trasparenza nelle istituzioni e la mancanza di volontà di parlare al Paese”.

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