Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

scida-gianbattistada argocatania.org - 21 novembre 2011
Per tutti era ancora il Presidente, anche se ormai da anni era in pensione dai vertici del Tribunale per i minorenni. Ma non solo. Il suo nome era indissolubilmente legato al caso Catania, la denuncia, sempre aggiornata, degli scandali, del malgoverno, della malamministrazione in tutti i settori della vita catanese, imprenditoria, stampa, magistratura.


Giambattista Scidà, per gli amici Titta, ci ha lasciati ieri sera. Da anni era ammalato. Il suo precario stato di salute non gli impediva, però, di condurre le sue battaglie per la legalità. Il suo lavoro era la sua vita. Non prendeva nemmeno le ferie per  seguire i tanti casi che il suo ufficio trattava. Ma non si fermava a quello. Considerava un suo dovere andare oltre, curare gli interessi della città nella quale viveva e che desiderava salvare.

Era entrato in magistratura tanti anni fa come uditore, con funzioni di vice Pretore, per un biennio ad Acireale, per cinque anni in Pretura a Palazzolo Acreide (SR), nel 1967 giudice del Tribunale per i minorenni a Catania, del quale, dopo tredici anni divenne il Presidente.

Un ruolo svolto con competenza e una particolare passione civile perché, come ha scritto lo stesso Scidà: “Il Tribunale è un balcone sulla società del Distretto. Chi vuole può leggervi i disagi dei ceti svantaggiati, le responsabilità degli ambienti amministrativi e politici, che quei hanno suscitato o aggravato, e le colpe delle istituzioni di controllo, anche giudiziarie, per la repressione o inadeguata o mancante”.

E quei disagi vennero letti con attenzione. Per Scidà affrontarli significava, infatti, porsi il problema di un più generale recupero ambientale che chiamava innanzitutto in causa, in particolare rispetto ai quartieri periferici e alle loro difficili condizioni di vita, le responsabilità delle amministrazioni politiche e della stessa società civile.

Un’attività di denuncia che non ha subito limitazioni neanche quando ha scelto di non tacere, anche a prezzo di subire ingenerosi attacchi, inefficienze e incrostazioni che caratterizzavano negativamente la vita dello stesso Tribunale. Sino all’ultimo, nel suo blog, ha continuato ad intervenire sul “caso Catania”, dichiarando, pochi giorni addietro, il suo sollievo per la nomina a Procuratore capo di Catania del dottor Salvi e dimostrando, così, ancora una volta, di essere in sintonia con tutti quei catanesi che hanno esultato per la nomina di un elemento esterno all’ambiente.

Di questi possibili e auspicabili cambiamenti, purtroppo, non potrà scrivere sul suo blog.

Tratto da: argocatania.org

INFO:
scida.wordpress.com


ARTICOLI CORRELATI


- Scidà racconta Catania

- Per capire il “caso Catania” - di Giambattista Scidà

- Arrivederci, Giambattista Scidà - di Sonia Alfano

Un pensiero affettuoso e un profondo ringraziamento al dott. Scidà per il suo grande lavoro a favore della giustizia svolto in tutti questi anni.
La redazione di ANTIMAFIADuemila

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos