I rapporti del governo e della polizia postale
Bambini e bambini scomparsi: sono tanti, invisibili e in aumento
Così come aumentano i video di materiale di abuso.
Inquietante questa proporzione: più bambini scompaiono, più video dell'orrore vengono caricati nel web.
Si tratta di dati ufficiali che emergono da due rapporti differenti: quello della polizia postale in merito al 2024 e quello Commissario straordinario del governo per le persone scomparse. In base a quest'ultimo la maggior parte dei minori scomparsi ha un'età compresa tra 13 e i 17 anni (le età preferite dai predatori): gli stranieri sono quelli che denunciano di più ma di contro il tasso di ritrovamento resta più basso.
D'altronde è un dato di fatto che i predatori preferiscono bambini e bambine invisibili, che non hanno la cittadinanza, che arrivano con un barcone e non hanno nulla con cui difendersi, nemmeno la parola.
Per quanto riguarda l'online la situazione è più complessa: chi alimenta attivamente questa realtà sommersa, quello dell'abuso, agisce riparato da uno schermo e dell'anonimato.
Sono uomini e donne per la maggior parte di buona famiglia, hanno figli, hanno un lavoro. Ma nel telefono e nel computer la polizia trova centinaia se non migliaia di file di abuso su minorenni.
Si tratta di una realtà cristallizzata da indagini nazionali e internazionali: questo orrendo crimine è spesso consumato nelle famiglie, per questo si deve tacere.
La maggior parte delle segnalazioni che arrivano alla polizia postale riguarda appunto i social media, il terreno preferito per molestatori e predatori. Per gli amanti dei numeri: Revenge porn, nel 2024 si è osservato un decremento del 6%, le donne continuano a rappresentare la maggioranza delle vittime di questo fenomeno, costituendo il 73% del totale.
Poi c'è il sextortion: nel 2024 i reati segnalati hanno avuto un aumento del 3% passando da 1.460 a 1.507. Gli uomini rappresentano l'86 % delle vittime.
Infine le molestie online: aumento del 14% tra le vittime maschili. Le persone indagate per tale reato sono aumentate del 10%.
Le segnalazioni invece per materiale pedopornografico raggiunge un misero 2,2%.
Una percentuale che cozza con l'aumento del materiale disponibile in rete.
Nel rapporto della polizia postale ha infatti riportato che "il numero delle perquisizioni ha registrato un incremento del 7%, aumentate da 911 a 974".
Un aumento è stato registrato anche per quanto riguarda i siti inseriti nella black list, il dato mostra una crescita contenuta dell’1% con un aumento da 2.739 a 2.775.
Fondamentalmente la risposta ad un così basso indice di denunce risiede proprio nella natura di tale crimine.
Chi guarda e chi scarica tale materiale (che si tratti di foto o video) prima di tutto lo cerca. Sembra un'osservazione banale, quasi ovvia.
Ma chi arriva a certi siti e certe chat non lo fa mai per caso.
Non c'è errore; c'è intenzione. C'è chi si è imbattuto in materie di abuso su minore mentre visitava siti pornografici; ma quando succede anche in questo caso non si denuncia.
Tali argomenti non trovano mai spazio nel dibattito pubblico o nelle campagne elettorali e ci sono pochissimi funzionari pubblici che ne parlano apertamente.
I due rapporti, analizzati profondamente, delineano una realtà di cui nessuno vuole parlare, lontana dai riflettori della politica.
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