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Il narcotrafficante che riforniva le piazze di spaccio in Campania, Puglia e Sicilia è arrivato a Fiumicino: rischia 24 anni 

Era stato arrestato poco meno di due settimane fa nei pressi di Alicante, in Spagna, Simone Bartiromo, considerato uno dei cento latitanti più pericolosi d’Italia, dopo quasi tre anni di fuga. Nella giornata di ieri è atterrato all’aeroporto di Fiumicino, dove ad attenderlo c’erano i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli. Il suo arresto è stato possibile grazie a un’operazione congiunta tra i Carabinieri italiani e la polizia spagnola, con il supporto di organismi internazionali specializzati nella lotta al narcotraffico. Bartiromo non era un semplice affiliato alla Camorra: secondo gli inquirenti, era uno dei broker principali nella gestione e nel coordinamento del traffico di droga su larga scala, in particolare cocaina e hashish. Le indagini lo collegano a due dei clan camorristici più influenti: i Sorianiello, radicati nel Rione Traiano e legati all’Alleanza di Secondigliano, e gli Amato-Pagano, noti anche come “Scissionisti”.
Da tempo Bartiromo operava dalla Spagna, da dove organizzava l’approvvigionamento e la distribuzione della droga verso l’Italia. Le sostanze stupefacenti partivano dalla penisola iberica per raggiungere diverse piazze di spaccio, non solo nei quartieri napoletani di Scampia, Secondigliano, Melito e Mugnano, ma anche in Sicilia e in Puglia.
Il Ministero dell’Interno lo aveva inserito nell’elenco dei latitanti più pericolosi. Ora, dopo il rientro in Italia e l’arrivo a Fiumicino, Bartiromo è a disposizione della giustizia italiana e rischia fino a 24 anni di carcere. 

Fonte: ANSA

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