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Negli Stati Uniti, Macías Villamar rischia da 10 anni all’ergastolo: dovrà rispondere di traffico di droga e armi

José Adolfo Macías Villamar, alias “El Fito”, noto e pericolosissimo narcotrafficante, leader del cartello “Los Choneros” - uno dei più potenti dell’Ecuador - è stato arrestato il mese scorso a Manta, sua città natale nella provincia costiera di Manabí. Risale invece a venerdì scorso il processo che si è svolto per via telematica, in collegamento con gli Stati Uniti dal carcere di massima sicurezza di La Roca a Guayaquil - con una sessione Zoom durata appena dieci minuti - durante il quale il narcotrafficante ha accettato la propria estradizione negli Stati Uniti. Si tratta di un passaggio chiave nel processo avviato dalle autorità statunitensi, che avevano formalizzato la richiesta pochi giorni prima attraverso i canali diplomatici. Basti pensare alla gravità delle accuse mosse contro di lui: traffico internazionale di droga e armi, cospirazione per la distribuzione di cocaina, utilizzo e contrabbando di armi - anche tramite intermediari negli Stati Uniti - nell’ambito di un’operazione criminale su scala globale. Le indagini hanno infatti ampiamente dimostrato che il cartello guidato da Macías, oltre a essere attivo in Ecuador, si è avvalso di solide connessioni internazionali, in particolare con il cartello messicano di Sinaloa, per anni guidato da Joaquín “El Chapo” Guzmán, anche lui arrestato e detenuto negli Stati Uniti. La rete criminale di “El Fito” ha fatto uso sistematico della violenza, con esecuzioni, torture e rapimenti, per mantenere il controllo del territorio, anche e soprattutto grazie ad armi provenienti in gran parte dagli Stati Uniti e introdotte illegalmente in Ecuador. Se riconosciuto colpevole, Macías rischia una condanna minima di dieci anni fino all’ergastolo. Oltre al processo penale, è stato anche sanzionato dal Dipartimento del Tesoro americano. 
El Fito è considerato uno dei criminali più pericolosi dell’America Latina; la sua carriera ha conosciuto una svolta decisiva dopo la morte, nel 2020, del precedente capo dei Los Choneros, Jorge Luis Zambrano, detto “Rasquiña”, evento che ha permesso a Macías Villamar di consolidare il proprio potere, al punto da riuscire a gestire gli affari del cartello anche durante i periodi di detenzione. El Fito, infatti, era già stato arrestato in precedenza. Particolarmente nota è la sua evasione avvenuta nel gennaio 2024, che in Ecuador ha provocato una vera e propria crisi di sicurezza nazionale. Dopo la fuga dal carcere, il Paese è precipitato in un’escalation di violenza e rivolte, con rapimenti e attentati, fino al punto da costringere il governo a dichiarare uno stato di conflitto armato interno. 

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