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L’ufficiale dei carabinieri è stato scarcerato per l’assenza di esigenze cautelari insieme a Cioffi e Cipriano

Il Tribunale del Riesame di Salerno ha riconosciuto l’esistenza degli indizi di colpevolezza riguardo al comportamento del colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo, accusato di aver concorso nell’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, anche noto come il “sindaco pescatore”, ucciso il 5 settembre 2010 con nove colpi di pistola. Stando alle più recenti indagini, Vassallo sarebbe stato eliminato per aver scoperto traffici di droga nel suo territorio e per essersi opposto con fermezza alle attività criminali, a loro volta legate ad ambienti locali vicino alla Camorra. Per quanto riguarda Cagnazzo, secondo i giudici, il colonnello dei carabinieri avrebbe messo in atto un vero e proprio depistaggio, con lo scopo preciso di far ricadere tutte le colpe dell’omicidio su una persona che poi sarà dichiarata innocente. Un’azione talmente evidente che gli stessi giudici lo hanno definito un “poderoso depistaggio” ai danni di Bruno Humberto Damiani De Paula, noto come “il brasiliano”, fin da subito indicato come possibile colpevole dell’omicidio da parte di Cagnazzo. Il 23 maggio scorso, Cagnazzo è stato scarcerato con un provvedimento basato su una diversa valutazione da parte dei giudici, i quali hanno ritenuto che non vi siano pericoli di fuga o inquinamento delle prove, pur confermando la presenza di importanti elementi indiziari. Infatti, nelle motivazioni della scarcerazione, i giudici hanno sottolineato che le azioni compiute dal colonnello dei carabinieri non sembrano essere casuali; al contrario, sembrano piuttosto compatibili con la volontà di voler tutelare i propri interessi e quelli di chi avrebbe materialmente commesso l’omicidio. Sempre secondo il Tribunale del Riesame di Salerno, le dichiarazioni dell’ex pentito Romolo Ridosso, coinvolto nelle indagini, sarebbero pienamente valide. Questo perché - hanno specificato i giudici - Ridosso, che ha ammesso di aver partecipato, tra le altre cose, a un sopralluogo preparatorio per l’omicidio di Vassallo insieme all’ex carabiniere Lazzaro Cioffi e all’imprenditore Giuseppe Cipriano, ha offerto una ricostruzione logica e dettagliata degli eventi. Ad ogni modo, anche Cioffi e Cipriano sono stati rimessi in libertà per le stesse ragioni. Il sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, durante quel tragico 5 settembre 2010, è stato ucciso con nove colpi di pistola da un killer che ancora non è stato identificato, proprio alla vigilia del suo incontro con i carabinieri di Agropoli, durante il quale avrebbe dovuto formalizzare le sue accuse e ciò che probabilmente aveva scoperto. Ora si attende l’udienza preliminare fissata per il prossimo 15 settembre, durante la quale il caso sarà esaminato per decidere se rinviare o meno gli imputati a giudizio. 

Fonte: La Repubblica

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