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Dal crack del Banco Ambrosiano alla Strage di Bologna, fu uomo-ombra di potere occulti in Italia 

L'ex agente segreto del Servizio informazioni e sicurezza militare (Sismi) e faccendiere Francesco Pazienza è morto all'ospedale di Sarzana (La Spezia) all'età di 79 anni.
Uomo dei misteri e delle trame della Prima Repubblica, caratterizzate da depistaggi di Stato, stragi e logge massoniche deviate. Il ‘faccendieri di sistema', come era stato definito, nacque a Monteparano (Taranto) il 17 marzo 1946, laureato in medicina e chirurgia presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza", è poi uomo cerniera di poteri occulti. Consulente bancario, agente del Sismi (il servizio segreto militare), eminenza grigia della P2, informatore, mediatore, depistatore. Tante le vite criminali di Pazienza. Entrò nei servizi nel 1980 e nel 1981 fu consulente del banchiere Roberto Calvi, che all'epoca guidava il Banco Ambrosiano e di cui parlò nel suo ultimo libro (“il Banco Ambrosiano non fallì, fu fagocitato da diversi parassiti”). Nel 1983, mentre era negli Stati Uniti, ricevette un mandato di cattura per il crac dell'Ambrosiano, venendo consegnato alle autorità italiane nel giugno del 1986. Nel 1993 fu condannato a tre anni per la vicenda, nel 1995 a dieci anni per il depistaggio delle indagini sulla strage di Bologna. È stato in carcere complessivamente dodici anni, dal 2007 per un anno e mezzo in affidamento ai servizi sociali e poi in libertà vigilata. Per decenni Pazienza è stato uomo-ombra di un sistema di potere in Italia. Incaricato 'non ufficiale' del Sismi sotto la direzione dell'ammiraglio Giuseppe Santovito, entrò in contatto con figure chiave della Loggia massonica P2 come Licio Gelli e Umberto Ortolani, ma anche con esponenti della politica e della finanza. Non solo la bomba del 2 agosto ’80, il suo operato è legato a una serie impressionante di eventi drammatici e misteriosi . Il suo nome saltò fuori anche nel giallo della scomparsa di Emanuela Orlandi, del rapimento dell'assessore democristiano ai lavori pubblici della Regione Campania Ciro Cirillo (27 aprile 1981) e nell'inchiesta sul "Super-Sismi", ossia una struttura deviata all'interno del Sismi. Pazienza ha sempre dichiarato la sua innocenza e rivendicato le sue azioni. Di sé si descriveva come un ingranaggio consapevole ma non dominante, usato e poi sacrificato dai poteri forti. Gli stessi che poi - così dichiarava - voleva denunciare.

Foto © Imagoeconomica

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