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Il libro del magistrato ordinario in servizio presso il Tribunale di Tivoli Francesco Lupia

La verità sulla magistratura (scritta da un magistrato) di Francesco Lupia, edito da WriteUp Books, è un saggio che si propone di svelare, con un linguaggio diretto e accessibile, le complessità e le criticità del sistema giudiziario italiano, offrendo uno sguardo interno grazie all’esperienza dell’autore, giudice presso il Tribunale di Tivoli. Con 288 pagine dense di analisi, riflessioni e proposte di riforma, il libro si rivolge sia ai non addetti ai lavori, che desiderano comprendere il funzionamento della giustizia, sia ai tecnici del diritto, grazie a una struttura articolata su due livelli che alterna divulgazione e approfondimento giuridico.
Lupia affronta temi scottanti come la separazione delle carriere, la lotta alla corruzione, le correnti interne alla magistratura e le ragioni della lunghezza dei processi, con un approccio che mescola rigore analitico e un tono a tratti ironico, rendendo la lettura scorrevole ma mai banale.
Uno dei capitoli più incisivi è il decimo, dedicato alla separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri. Lupia smonta con chiarezza il sillogismo alla base della proposta di riforma costituzionale avanzata dal deputato Costa e dal Ministro Nordio: “1) l’art. 111 della Costituzione prevede ‘La giurisdizione si attua mediante il giusto processo regolato dalla legge. Ogni processo si svolge nel contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità, davanti a giudice terzo e imparziale’; 2) se le carriere di Giudici e P.M. non sono separate, essi saranno sempre legati da un sentimento di solidarietà; 3) pertanto il Giudice non sarà mai terzo ed imparziale”. L’autore definisce questa logica “assai semplice, troppo semplice”, citando Arthur Bloch: “I problemi più complessi hanno soluzioni semplici, facili da comprendere e sbagliate”. Lupia contesta l’idea che la solidarietà tra giudici e PM derivi dal comune percorso concorsuale o dallo stesso CSM, sottolineando che “l’idea che l’etica e la terzietà del Giudice possa essere incrinata dall’aver passato lo stesso concorso del P.M., perdonatemi, ma fa sorridere”. La sua analisi evidenzia il rischio che una separazione strutturale delle carriere trasformi i PM in “Avvocati della Pubblica Accusa”, lontani dalla ricerca della verità materiale, un principio cardine del nostro sistema penale. 

Le correnti e il Csm

Un altro tema centrale è quello delle correnti nella magistratura, affrontato nel capitolo venticinquesimo. Lupia non usa mezzi termini, descrivendo le correnti come “centri di gestione del potere” che influenzano le nomine e le decisioni del Consiglio Superiore della Magistratura (Csm). “Le correnti (o meglio i loro vertici) scelgono tra i propri associati i Magistrati da candidare al C.S.M., li candidano e gli associati-Magistrati di quella corrente li votano”, scrive l’autore, paragonando il sistema a quello dei partiti politici. Lupia denuncia la degenerazione di queste associazioni, un tempo luoghi di dibattito ideale, oggi ridotte a meccanismi di autoconservazione del potere. La sua proposta di riforma è radicale: ridurre la discrezionalità del CSM attraverso criteri oggettivi e un sistema di sorteggio per le nomine, rompendo così il “filo” che lega i magistrati alle correnti.
Nel capitolo ventiseiesimo, Lupia esplora il rischio di interferenze delle correnti nei processi, evidenziando come le alleanze tra consiglieri togati e laici del CSM possano creare “un duplice rapporto di dipendenza” tra correnti, partiti politici e magistrati nominati. Sebbene non vi siano prove certe di condizionamenti, l’autore sottolinea che “esiste un meccanismo che rende possibile il verificarsi di simili distorsioni”. La sua soluzione? Sorteggio dei membri del CSM e rimozione della componente laica di nomina politica, per prevenire potenziali influenze esterne.
Lupia dimostra un profondo rispetto per la sua professione, ma non esita a denunciarne i difetti, proponendo soluzioni concrete e argomentate. La scrittura è chiara, arricchita da esempi pratici e riferimenti giuridici che non appesantiscono la lettura. È un invito a riflettere non solo sulle criticità del sistema, ma anche sulle possibilità di migliorarlo, rendendo la giustizia più trasparente e meritocratica.

Per comprare il libro: Writeupbooks.com 

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