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"Ieri, nel giorno in cui tutti hanno appreso che Giovanni Brusca è tornato in piena libertà, la presidente della commissione Antimafia Colosimo ha annunciato un pacchetto di modifiche ai permessi premio riguardo all'articolo 4bis, cioè quello che disciplina l'accesso ai benefici penitenziari. Anche il senatore Gasparri ha parlato della necessità di un approfondimento sui permessi premio". "Brusca è libero in virtù della vecchia legge voluta da Giovanni Falcone che ha ben funzionato, ma Colosimo e Gasparri dov'erano quando con tutta la maggioranza approvavano il decreto legge del governo Meloni sull'ergastolo ostativo che ha allargato le maglie dei benefici penitenziari, addirittura fino al punto da rendere più conveniente per ottenerli la totale omertà, piuttosto che la collaborazione con la Giustizia?".
Lo affermano in una nota congiunta i componenti del Movimento 5 Stelle delle commissioni Giustizia e Antimafia Stefania Ascari, Anna Bilotti, l'ex procuratore nazionale antimafia e oggi deputato Federico Cafiero de Raho, Valentina D'Orso, Carla Giuliano, Michele Gubitosa, Ada Lopreiato, Luigi Nave e il senatore Roberto Scarpinato già ex procuratore generale di Palermo. 
"Incredibile leggere le parole della presidente Colosimo secondo cui se non collabori rimani in galera, al carcere duro. Non è così e lo sa bene, quello era il principio della legge voluta da Falcone, mentre la legge di Giorgia Meloni quel principio lo ha scardinato ben oltre quanto era stato richiesto dalla Consulta. Quest'ultima norma non c'entra con la vicenda di Brusca, ma leggere adesso di riflessioni necessarie sui benefici penitenziari è un'offesa all'intelligenza e alle vittime di Mafia. Quando il governo presentò quella norma assurda ci siamo sgolati in ogni modo per segnalare il pericolo che si stava determinando e il messaggio sbagliato che si stava mandando ai mafiosi. Le parole delle ultime ore degli esponenti del centrodestra sono le classiche lacrime di coccodrillo".

Foto © Imagoeconomica

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