La presentazione del libro 'Poteri Occulti' alla libreria 'TanteStorie' di Palermo

Secondo l’ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris, già pubblico ministero titolare di scottanti indagini sul potere, “siamo nel pieno della fase della criminalità istituzionale” – ha dichiarato ai microfoni di ANTIMAFIADuemila – riferendosi all’esautorazione dalla Commissione Antimafia “didue parlamentari che hanno una competenza precisa nella lotta al crimine organizzato: Roberto Scarpinato e Federico Cafiero de Raho”.
E poi Nordio, come seguendo un copione tragicomico, ha annunciato la sua intenzione di introdurre pesanti sanzioni disciplinari ai magistrati che criticano il governo: “Se non fosse per la tragedia, farebbe anche sorridere, perché io me lo ricordo Nordio quando facevo il pubblico ministero e lui era pubblico ministero a Venezia, ed era totalmente schierato da una parte politica. Scriveva editoriali ogni giorno sul giornale di Berlusconi e quotidianamente mi attaccava per le indagini che conducevo in Calabria. Nordio ha una carriera specchiata, da questo punto di vista. La toga, evidentemente intesa come costituzionalmente orientata, non la conosce nemmeno.”
Oggi è evidente che “vogliono una giustizia di classe con la spada di ferro nei confronti dei più deboli, dei più fragili, giusto della criminalità di strada e una spada di latta nei confronti di corrotti, corruttori, predatori del denaro pubblico, mafiosi colletti bianchi, massomafie e quant'altro, è una naturale evoluzione di quello che io poi ho visto pesantemente sulla mia pelle qualche anno fa”.
Un'attuale evoluzione che si riflette anche sulle indagini per le stragi, come lei ha scritto nel suo libro ultimo libro Poteri Occulti (Fazi Editore), prestato ieri alla ‘Libreria Tantestorie’ di Palermo con la partecipazione del titolare Giuseppe Castronovo e del giornalista Roberto Greco.
Questo libro - ha detto de Magistris - senza magistrati autonomi indipendenti e senza giornalisti liberi, autonomi e indipendenti, non si potrebbe scrivere. Loro non vogliono che si sappia la verità sui fatti che hanno condizionato la vita democratica del nostro paese, non vogliono per il futuro che mai nessun pubblico ministero giornalista coraggioso possa disturbare il manovratore di turno”.
Per questo e per altri motivi “stiamo scivolando sempre di più in uno stato autoritario che è esattamente l'antitesi dello stato di diritto che è delineato nella Costituzione nata dalla resistenza al nazifascismo”.
Ai giovani dico che “bisogna lottare. Io vedo sempre la luce fuori dal tunnel, ma quel tunnel lo dobbiamo percorrere noi. Non possiamo pensare che la luce ce la fanno vedere dall'alto, perché dall'alto sono tenebre. La luce può venire dalla lotta dal basso, dai territori, dai giovani, dalle persone per bene, che sono tante nel nostro paese e che si devono unire di più”.
Successivamente, davanti ai cittadini presenti davanti alla libreria, Luigi de Magistris ha ribadito che la mafia oggi, soprattutto la ‘Ndrangheta, non vuole più attaccare militarmente lo Stato “ma di conquistarlo”; “hanno scelto una mimetizzazione” e l’occupazione della politica attraverso la gestione del “denaro pubblico”.
Loro hanno creato un sistema, con il collante delle logge occulte, in cui poche persone riuscivano a controllare tutto il denaro pubblico, dall’apice alla base”, ha detto, “oggi sono arrivati a un livello tale che il denaro esce già pulito all’origine”, ha ribadito.
De Magistris ha raccontato poi la propria esperienza in Calabria culminata con l’attacco da parte del potere ufficiale “con la carta bollata, la legalità formale, i proiettili istituzionali”. “In estrema sintesi, sono arrivato alla conclusione che questo Stato non si lascia processare” però intanto abbiamo “una commissione antimafia presieduta da una persona che stava vicino a Luigi Ciavardini, condannato con sentenza definitiva per la strage di Bologna”.

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