Accelerare la riforma costituzionale della separazione delle carriere.
Il Governo vuole, con un trucchetto, saltare il dibattito e i voti in commissione: la commissione Affari Costituzionali, che è competente per materia, votare il disegno di legge senza mandato al relatore facendo saltare la discussione e il voto su tutti gli emendamenti.
Tutto questo lo stabilirà il presidente del Senato Ignazio La Russa, come riporta il 'Fatto Quotidiano' nella conferenza dei capigruppo.
In sostanza il testo arriverebbe in aula in tempi brevissimi.
Tagliare il dibattito parlamentare su una riforma che modifica la Costituzione e l’ordinamento giudiziario di fatto nega il diritto delle opposizioni di manifestare il proprio dissenso.
La volontà dell’esecutivo non è un mistero: rispettare il cronoprogramma stabilito dal ministro Carlo Nordio e approvare del testo di riforma da parte dei due rami del Parlamento per l’inizio dell’autunno; referendum costituzionale da celebrare nei primi mesi del 2026 ed entrata in vigore entro l’inizio del 2027; con annessa anche l'elezione del secondo Csm.
“La separazione delle carriere rischia di creare un pubblico ministero che lavora per condannare a tutti i costi”, ha commentato per esempio il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, “non ridurrebbe di un solo minuto la durata dei procedimenti giudiziari. Se il rischio di appiattimento tra giudici e pubblici ministeri fosse reale, non si spiegherebbero le numerose assoluzioni o condanne diverse rispetto alle richieste dell’accusa”, ha aggiunto.
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