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I legali della famiglia dell’ex capo della comunicazione di MPS: “Sul corpo segni di una possibile aggressione”

Dopo che la tragica vicenda era stata archiviata come suicidio, una nuova perizia potrebbe ora riscrivere la storia della morte di David Rossi, l’ex capo della comunicazione di Monte dei Paschi di Siena, precipitato il 6 marzo 2013 da una finestra della sede storica della banca. Già verso l’inizio del mese scorso, la commissione parlamentare d’inchiesta, guidata dal presidente Gianluca Vinci, è tornata nel cuore di Siena, nel luogo dove Rossi ha perso la vita, nel tentativo di fare luce sui diversi aspetti rimasti irrisolti, che alimentano dubbi e perplessità, in particolare quelli della famiglia di Rossi, che non ha mai creduto alla versione del suicidio. Il sopralluogo della commissione parlamentare ha verificato tempi, spostamenti e ingressi nell'edificio, analizzando anche la presenza di due persone riprese da una telecamera la sera della morte. Ha confermato, inoltre, che la caduta dell’ex capo della comunicazione di MPS sarebbe avvenuta dalla finestra che si trova al terzo piano, e non al quarto. Ma l’aspetto forse più importante riguarda l'orologio di Rossi, un Rolex, caduto solo dopo l’impatto al suolo dell’ex dipendente di MPS. Un dettaglio che, insieme alla presenza di intonaco sulle sue scarpe, suggerisce che le cose potrebbero essere andate diversamente rispetto a quanto stabilito nel 2022 da una super perizia del RIS, che aveva concluso che David Rossi si sarebbe lasciato cadere volontariamente dalla finestra della sede dell’istituto bancario, Rocca Salimbeni.

Ora, infatti, proprio l’orologio di Rossi potrebbe rimettere tutto in discussione. Dopo le operazioni peritali condotte sul Rolex, i primi risultati comunicati tramite l’Adnkronos dal presidente della Commissione d’inchiesta, Gianluca Vinci, hanno confermato l’effettiva presenza di dettagli particolarmente rilevanti. Il dottor Robbi Manghi, medico legale incaricato della perizia, avrebbe infatti anticipato che le ferite riscontrate sul polso sinistro di Rossi sono, con una probabilità altissima, incompatibili con una semplice caduta dall’alto. Oltretutto, le stesse lesioni presentano un'impronta riconducibile alla pressione esercitata dalla cassa dell’orologio contro il polso, una dinamica difficile da spiegare con una caduta accidentale. Come anticipato, l’altro elemento particolarmente curioso riguarderebbe la caduta dell’orologio, avvenuta immediatamente dopo quella dell’ex dipendente di Monte dei Paschi di Siena, così come il suo ritrovamento: il cinturino era vicino ai piedi di Rossi, mentre la cassa era situata a oltre due metri e mezzo di distanza. Si tratta di un'anomalia che potrebbe suggerire che l’orologio si sia staccato prima dell’impatto al suolo, indicando pertanto un possibile coinvolgimento fisico di terze persone prima della caduta. Circostanza che, se confermata, potrebbe spiegare anche la presenza di intonaco sulle scarpe di Rossi. Inoltre, si sta valutando di sottoporre a nuove analisi i video della caduta, utilizzando tecnologie più avanzate per migliorare la qualità delle immagini e individuare nuovi elementi utili alle indagini.

Ad accogliere positivamente questi nuovi sviluppi è stata soprattutto Antonella Tognazzi, vedova di Rossi, attraverso i suoi legali, Alessandro Frangiamore e Carmelo Miceli. “Apprendiamo dal resoconto stenografico della seduta odierna della Commissione d’inchiesta che, da un primo esame delle lesioni sul polso sinistro di David Rossi, il loro consulente Robbi Manghi ritiene che le stesse siano di tipo ‘lacero-contuso’, quindi poco compatibili con una caduta a stampo di quel tipo”, hanno dichiarato. Secondo i legali, questi elementi rafforzano la convinzione che Rossi, prima di precipitare, sia stato aggredito fisicamente, probabilmente immobilizzato e afferrato con forza proprio dal polso. Una ricostruzione che trova conferma anche in alcune osservazioni già emerse durante il primo esame autoptico, che aveva rilevato la presenza di un ematoma compatibile con un trauma precedente alla caduta.

Foto © Imagoeconomica

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