Maria Rosaria Boccia: “Un primo riconoscimento della verità e della mia dignità”
“Accolgo con profonda commozione e sollievo la notizia dell'archiviazione del procedimento nei confronti del giornalista Sigfrido Ranucci, conduttore di Report. Questo passaggio segna per me non solo una tappa fondamentale nella ricostruzione della verità, ma rappresenta anche un primo, importante riconoscimento istituzionale della correttezza delle mie azioni, sempre rivolte esclusivamente alla difesa della mia onorabilità e della mia dignità personale e professionale”. A precisarlo, in una nota, è l’imprenditrice campana Maria Rosaria Boccia, a seguito del pronunciamento del Consiglio di disciplina dell’Ordine dei giornalisti, che ha deciso di archiviare l’esposto contro il conduttore di Report. Nel suo sfogo pubblico, Boccia ha raccontato la sofferenza provata durante i mesi di intensa pressione mediatica, da quando il “caso Boccia” è esploso nell’estate del 2024. In quel periodo, l’imprenditrice, originaria di Pompei, aveva pubblicato sul proprio profilo Instagram una foto con l'ex Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ringraziandolo per la nomina a “consigliera per i Grandi Eventi”. Sul caso è intervenuto anche Report, diffondendo audio esclusivi di telefonate tra Boccia e funzionari del ministero, tra cui l'ex capo di gabinetto Francesco Gilioli, in cui si discuteva della sua nomina e del contratto firmato. A questi si sono aggiunte alcune registrazioni di conversazioni tra Sangiuliano e la moglie, registrate dalla stessa Boccia, che hanno alimentato ulteriori polemiche. “A dicembre, quando è stato mandato in onda l'audio - ha proseguito Boccia - molti si scandalizzarono per la sua pubblicazione: titoli roboanti, prese di posizione politiche, editoriali indignati. Nessuno, però, decise di assumersi la responsabilità di raccontare l'altra faccia della medaglia. Oggi, mi auguro che lo stesso spazio venga riservato alla verità: ovvero al fatto, grave e documentato, che una persona esterna al Ministero, senza alcuna funzione istituzionale, abbia esercitato pressioni tali da influenzare le decisioni di un Ministro della Repubblica. È lo stesso messaggio WhatsApp inviato da Gennaro Sangiuliano all'allora capo di gabinetto, Francesco Gilioli, proprio il giorno della telefonata, a confermare tutto questo”. Una registrazione audio che, secondo l’imprenditrice campana, sarebbe del tutto lecita, anche se contestata da molti. “La conversazione era tra me e l'allora ministro Sangiuliano. Durante la chiamata - ha precisato - l'ex Ministro stava interagendo con la moglie e con me, con il cellulare tra le mani, inviandomi messaggi e facendomi ascoltare la conversazione. Grazie a quella registrazione è stato possibile chiarire in modo inequivocabile i toni e i contenuti di un episodio che oggi è considerato di rilevante interesse pubblico”.
Fonte: La Stampa
Foto © Imagoeconomica
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