Il fratello Andrea: "Il progetto marciapiedi della memoria ancora fermo in Comune"
Un appello alla città di Palermo a non dimenticare. Un appello a tutte le realtà per portare avanti un'antimafia fatta di valori "francescani", contrari alle elargizioni pubbliche in favore di Associazioni e Fondazioni che si professano Antimafia per la vendita del patrimonio confiscato. Un appello alla politica tutta, in particolare a coloro che siedono in Consiglio comunale, a calendarizzare ed approvare la mozione per la realizzazione in viale Croce Rossa dei "Marciapiedi della Memoria", dove lo scorso 16 marzo si è svolta la commemorazione in ricordo di Emanuele Piazza, poliziotto e cacciatore di latitanti ucciso il 16 marzo 1990 e Gaetano Genova, vigile del fuoco scomparso il 30 marzo 1990.
Assieme ad Andrea Piazza, sua madre, Giuseppina Tamburello e tanti altri familiari vittime di mafia come Ninni Domino, Graziella Accetta, Claudio Burgio. Tutti sono voluti essere presenti per rendere onore, dare la propria testimonianza e soprattutto chiedere ancora una volta con forza che la memoria non abbia discriminazioni di fronte a chi ha compiuto lo stesso sacrificio, sacrificando la propria vita.
"Queste pietre qui posate sono un simbolo della nostra idea di antimafia in povertà - spiega lo stesso Andrea - L'antimafia Francescana si può fare perché si può fare un'antimafia senza spendere soldi e che porti avanti gli ideali e la ricerca della verità. Il nostro progetto presentato in consiglio comunale è per portare avanti la memoria per far diventare i marciapiedi un luogo di commemorazione per tutte le vittime di mafia, ricordando i nominativi, ma anche far conoscere la storia della Sicilia. Un luogo che deve essere di tutti, senza contrapposizioni. Una vita vale l'altra e tutti meritano lo stesso rispetto".
Un concetto, quest'ultimo, ribadito anche dagli altri intervenuti.
"L'idea - ha ricordato in più occasioni Andrea Piazza - è quella di volere rendere omaggio ai caduti in Sicilia per mano mafiosa dedicando loro uno spazio identitario in centro città, valorizzando il percorso pedonale, allo stato dissestato in viale Croce Rossa, collocando a terra facendone parte della pavimentazione calpestabile 'lastre di marmo commemorative' riportante con procedimento di incisione i nominativi delle vittime, preceduto da una pietra marmorea di colorazione diversa indicante l'anno dell'evento delittuoso". Tutto in maniera semplice. Senza fanfare e tappeti rossi.
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