Il sodalizio criminale smantellato questa mattina dai carabinieri del Comando provinciale di Roma, sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia della Procura, ha portato all'arresto di 26 persone tra Roma e provincia. L'organizzazione, guidata da Giuseppe Molisso e Leandro Bennato, era riuscita a unificare le principali piazze di spaccio della Capitale sotto un'unica gestione, consolidando un monopolio della droga.
Le indagini, condotte dai procuratori Giovanni Musarò, Francesco Cascini, Mario Palazzi e Simona Marazza, sotto la direzione della procuratrice aggiunta Ilaria Calò, hanno coperto un periodo che va da marzo 2018 a febbraio 2024. L'inchiesta ha permesso di raccogliere gravi elementi indiziari su una rete di narcotraffico che riforniva i quartieri di Tor Bella Monaca, Quarticciolo, Quadraro, Cinecittà, Tuscolano, Giardinetti, Primavalle e Casalotti. Il giro d'affari dell'organizzazione era stimato in decine di milioni di euro al mese, con singole piazze di spaccio capaci di generare un profitto di circa 30 mila euro al giorno. L'attività investigativa e le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia hanno consentito di ricostruire il sistema che sosteneva il controllo del traffico di stupefacenti.
Tra gli arrestati figura Raul Esteban Calderon, già detenuto e imputato nel processo per l'omicidio di Fabrizio Piscitelli, alias "Diabolik", ucciso il 7 agosto 2019 nel parco degli Acquedotti. Calderon è stato condannato in primo grado all'ergastolo per l'omicidio dell'albanese Selavdi Shehaj e a 12 anni in Appello per il tentato omicidio dei fratelli Costantino. Secondo l'accusa, Calderon non si sarebbe limitato alla detenzione e cessione di cocaina, ma avrebbe anche individuato nuovi canali di approvvigionamento e fornito armi a Molisso, oltre a garantire il sostegno economico ai familiari dei detenuti per le spese legali.
L'organizzazione si avvaleva anche di Emanuele Selva, incaricato della detenzione, del taglio, del trasporto e della distribuzione della droga, intervenendo con azioni violente per proteggere le piazze di spaccio su ordine di Molisso. Marco Desideri, oltre a detenere, trasportare e commercializzare stupefacenti, gestiva una piazza di spaccio rifornita stabilmente dall'organizzazione. Guido Cianfrocca, cognato di Molisso, era responsabile dell'approvvigionamento, del trasporto e della vendita di grandi quantitativi di droga, oltre alla riscossione dei proventi e al trasporto delle armi per conto dell'organizzazione criminale.
Foto © Imagoeconomica

Roma: maxi operazione antidroga. Arrestato anche Calderon, imputato per l'omicidio Piscitelli
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