La speranza è quella di trovare la testimone di cui parlò Suor Dolores, la ragazza che per ultima ha visto Emanuela
Il caso di Emanuela Orlandi continua a risuonare nel dibattito pubblico. Nonostante siano trascorsi oltre quarant’anni dalla scomparsa della giovane cittadina vaticana, di cui si persero le tracce il 22 giugno 1983, la sua storia rimane ancora avvolta nel mistero. Recentemente, l’attenzione sembra essersi concentrata su una ragazza che potrebbe essere stata l’ultima persona a vedere Emanuela prima della sua sparizione. Di questa testimone aveva già parlato anni fa Suor Dolores, la direttrice della scuola di musica “Ludovico Da Victoria”, frequentata dalla giovane Orlandi. Tuttavia, come molte delle persone coinvolte nel caso, anche Suor Dolores è scomparsa da tempo, lasciando dietro di sé solo frammenti di ricordi e supposizioni. Un destino simile a quello di Sabrina Minardi, l’ex compagna di Enrico De Pedis, il boss della Banda della Magliana, scomparsa pochi giorni fa. Minardi ha sempre affermato di conoscere la verità sulla sorte di Emanuela, dichiarando nel 2008 che la ragazza sarebbe stata rapita proprio da De Pedis su mandato di alcuni alti prelati del Vaticano. Le sue dichiarazioni portarono all’apertura di una nuova inchiesta, successivamente archiviata per mancanza di prove e per la presunta inattendibilità della testimone. Tuttavia, il suo racconto continua a essere un tassello importante nell’intricato puzzle della scomparsa della giovane ragazza, tanto che la Commissione bicamerale d’inchiesta, attiva da dieci mesi, sta riesaminando anche le sue testimonianze. Nel frattempo, il fratello di Emanuela, Pietro Orlandi, continua la sua battaglia per ottenere risposte, accusando il Vaticano di nascondere la verità sulla scomparsa della sorella. Per questo motivo ha rivolto un nuovo appello direttamente a Papa Francesco. Via social ha ribadito che, se il Pontefice ha la forza di redigere il testo dell’Angelus, potrebbe trovare il coraggio di scrivere anche la verità su Emanuela, almeno per dare pace alla madre, ormai anziana. Una richiesta che si inserisce in un lungo percorso di denunce e sollecitazioni, durante il quale Orlandi ha più volte ricordato una frase pronunciata dallo stesso Papa: “Emanuela è in cielo”. Parole che, secondo lui, dimostrerebbero che il Vaticano potrebbe sapere molto più di quanto ha mai ammesso pubblicamente.
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