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Il Vaticano ammette l’esistenza del fascicolo: “In Segreteria di Stato dal 2012”, ma il contenuto resta un mistero

La vicenda legata al dossier segreto su Emanuela Orlandi, la giovane scomparsa a Roma nel giugno del 1983, è tornata al centro dell’attenzione grazie ad alcune rivelazioni di Pietro Orlandi, fratello della ragazza, durante un sit-in organizzato per celebrare il compleanno della sorella, scomparsa quasi 42 anni fa. Recentemente Orlandi ha condiviso alcuni dettagli inediti sul ruolo di Andrea Purgatori, il noto giornalista scomparso nel 2023. “Quello è stato l'ultimo aiuto che mi ha dato - ha spiegato -. Mi ha detto anche che nel rapporto c'erano delle cose che lo riguardavano. Chiaramente quella del cuscino è una metafora, ma questo può farci capire molte cose”. Poi - scrive “FanPage” - Pietro Orlandi ha ricordato un episodio simbolico riferito da Purgatori: “Cardinal Bertone tiene il fascicolo su Emanuela sotto al cuscino”. Dunque, dopo anni trascorsi a negare quel fascicolo, il Vaticano ha dovuto ammetterne l’esistenza. “Hanno detto che hanno trovato quel fascicolo, ma che il contenuto è riservato e che non è ancora arrivato il momento di condividerlo - ha continuato Orlandi-. Ma quel dossier è in Segreteria di Stato dal 2012. Non improvvisavo quando ho parlato della sua esistenza. Nel 2011 ho incontrato Monsignor Georg, il segretario di Papa Ratzinger. Mi ha detto che non era a conoscenza di molte cose, perché lui all'epoca non c'era. Così ha incaricato il capo della Gendarmeria Vaticana di fornirgli il rapporto, pronto dal 2012”.
Inoltre, Orlandi ha detto anche di aver incontrato nel 2011 Monsignor Georg Gänswein, segretario di Papa Benedetto XVI, che all’epoca avrebbe incaricato Domenico Giani, ex capo della Gendarmeria Vaticana, di redigere un rapporto sulla vicenda. Lo stesso Giani, convocato di recente dalla commissione bicamerale d’inchiesta, ha confermato l’avvenuta stesura del documento, sebbene persistano discrepanze su alcuni dettagli. “Rispetto a quanto mi era stato raccontato, c'è ancora qualcosa che non torna - ha precisato il fratello della ragazza scomparsa nel 1983 -. E temo possa avere a che fare con il fatto che Giani, sebbene abbia lasciato l'incarico in Vaticano da tempo, sia ancora cittadino della Santa Sede”. Alle parole di Giani si aggiungono quelle di un altro personaggio: Paolo Gabriele, ex aiutante di Benedetto XVI, che aveva confermato di aver visto il dossier su un tavolo dell’ufficio di Monsignor Georg. “Mi aveva detto di averlo visto sul tavolo di padre Georg, fuori dall'ufficio di Ratzinger. C'era scritto - ha precisato Orlandi - ‘Rapporto Emanuela Orlandi’. Hanno sempre negato la sua esistenza, hanno detto di aver consegnato tutto quello che avevano. Poi se ne sono usciti dicendo che il dossier esiste davvero. E una persona, non dico il nome, è già stata ricevuta dagli inquirenti e ha detto che a conservarlo era Cardinal Bertone, che all'epoca era cardinale di Stato”. Anche se il Vaticano ha ammesso l’esistenza del dossier sulla ragazza scomparsa nel giugno del 1983, ha comunque precisato che il contenuto, per il momento, deve restare segreto. “Avevano detto che erano disposti a fornire un fascicolo con i nomi in Procura, ma che non sarebbero andati oltre quei nomi, purché la Procura potesse imbastire una storia verosimile per allontanare i dubbi sul Vaticano - ha ricordato Pietro Orlandi -. E nel frattempo resta un segreto quanto riportato nel dossier. Farebbero meglio a parlare, invece. Se la verità esce fuori da noi, ci saranno problemi per la Santa Sede”.

Foto © Imagoeconomica

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