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Un leader della Yakuza, la criminalità organizzata giapponese, si è professato colpevole di aver cospirato per contrabbandare materiale radioattivo ieri, nel corso di un'udienza del processo a suo carico in un tribunale federale di New York. Secondo le informazioni diffuse dal dipartimento di Giustizia Usa, il 60enne Takeshi Ebisawa ha contrabbandato uranio e plutonio di grado militare dal Myanmar ad altri Paesi.
Di fronte al giudice, l'uomo ha anche ammesso di aver cospirato con una rete criminale globale con affiliati provenienti da Paesi come Thailandia, Sri Lanka e Stati Uniti per trafficare droga e armi. "La nostra indagine su Takeshi Ebisawa e i suoi complici ha svelato la profondità scioccante del crimine organizzato internazionale, dal traffico di materiali nucleari al commercio di narcotici, sino alla fornitura di armi a insorti violenti", ha dichiarato Anne Milgram, direttrice della Drug Enforcement Administration (Dea), l'agenzia antidroga statunitense. 
Ebisawa è stato arrestato a New York e incriminato dalle autorità statunitensi nell'aprile 2022 con le accuse di traffico di droga e reati relativi alle armi da fuoco. Circa due anni dopo, a carico dell'uomo sono state formulate anche accuse relative al traffico di materiale nucleare. Il dipartimento di Giustizia ha citato il procuratore degli Stati Uniti ad interim nel distretto meridionale di New York, Edward Kim, secondo cui Ebisawa aveva cercato "di inviare enormi quantità di eroina e metanfetamina negli Stati Uniti in cambio di armamenti pesanti come missili terra-aria da utilizzare sui campi di battaglia in Myanmar".

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