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Previste le repliche dei pm, poi la camera di consiglio 

I giudici di Palermo del processo open Arms, che vede imputato il vicepremier Matteo Salvini per sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio, questa mattina all'apertura dell'udienza, non entreranno subito in Camera di consiglio. I pm che rappresentano l'accusa nel processo e che hanno chiesto per Salvini la condanna a sei anni di carcere, come si apprende, faranno "brevi repliche", dopo l'arringa difensiva ad opera dell'avvocata Giulia Bongiorno dello scorso 18 ottobre, legale di Salvini. Sarà un intervento in punta di diritto in cui la Procuratrice Marzia Sabella, che rappresenta l'accusa con i pm Geri Ferrara e Giorgia Righi, spiegherà perché secondo la Procura Salvini dovrebbe essere condannato per non avere permesso, nell'agosto del 2019, lo sbarco di 147 migranti al porto di Lampedusa. Lo scorso 14 settembre, al termine della requisitoria, la Procura chiese sei anni di carcere affermando: ''Non si può invocare la difesa dei confini senza tenere conto della tutela della vita umana in mare''. Secondo l'accusa ''le posizioni e le scelte del ministro Matteo Salvini diedero luogo a un caos istituzionale, una situazione che avrebbe portato ad approntare soluzioni di fortuna. A ritrovarsi in una condizione di estrema difficoltà fu la Guardia costiera che non poteva premere su un ministero da cui non dipendeva''. Ma i pm hanno anche sottolineato che questo ''non è un processo politico, bensì basato sugli atti amministrativi''. Ieri sera, arrivato a Palermo, Salvini ha fatto una diretta sui social in cui ha annunciato: ''In caso di condanna ricorreremo in appello perché la riterrei una profonda ingiustizia e un danno non a me, ma al Paese''. L'udienza inizierà alle 9.30 all'aula bunker Pagliarelli di Palermo.

Foto © Imagoeconomica

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