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Procura Caltanissetta convoca familiari vittime Capaci e Via d'Amelio

Sono 39 le bobine di intercettazioni risalenti al 1991 che i magistrati e Guardia di Finanza nisseni hanno recuperato. Si tratta di registrazioni fatte dalla procura di Massa Carrara durante un’indagine sulle infiltrazioni mafiose nelle cave gestite dal Gruppo Ferruzzi. Martedì scorso, a Roma, i Carabinieri del Ris, su mandato della procura di Caltanissetta guidata da Salvatore De Luca, hanno aperto i plichi contenenti le bobine. Presenti alcuni avvocati, tra cui il legale dell’ex magistrato Gioacchino Natoli, attualmente indagato per favoreggiamento aggravato. Natoli era coinvolto nella gestione del fascicolo di Palermo, che fu chiuso dopo nuove intercettazioni ritenute poco accurate. Inoltre, erano presenti anche i legali dei familiari delle vittime delle stragi di Capaci e via D’Amelio, segno che lascia intendere che i magistrati ritengono queste intercettazioni potenzialmente utili per approfondire gli attentati del 1992. A dare la notizia è Salvo Palazzolo, su Repubblica.
L’inchiesta, condotta dal sostituto procuratore Augusto Lama insieme alla Guardia di Finanza, aveva portato alla luce legami tra la mafia e settori dell'economia nazionale. Tuttavia, l'indagine fu presto frammentata e trasferita da Massa Carrara a Lucca, poi a Firenze, quindi nella Capitale, per arrivare infine a Palermo, dove fu archiviata rapidamente nel 1998.
Secondo il maresciallo della Guardia di Finanza Piero Franco Angeloni, che lavorò all'inchiesta di Massa Carrara, le intercettazioni non riguardavano solo mafiosi siciliani, ma anche politici e grandi aziende italiane. "All’epoca fummo fermati", disse Angeloni ai microfoni di Repubblica. Il contenuto delle bobine sarà ora trasferito su file dai carabinieri del Ris, e successivamente i finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Caltanissetta procederanno alla sbobinatura delle conversazioni.

Foto © Imagoeconomica

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