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È notizia ormai nota che la destra vuole buttare fuori, letteralmente, dalla commissione antimafia l'ex procuratore generale di Palermo e oggi senatore Roberto Scarpinato e l'ex procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho.
In che modo?
Con una legge ad hoc presentata dalla presidente Chiara Colosimo che avrebbe lo scopo di escludere dai lavori della commissione tutti coloro che sono in conflitto di interessi: in particolare sarebbero esclusi gli indagati, i parenti e i soci di soggetti sotto inchiesta ma anche per chi ha ricoperto determinati incarichi in passato che potrebbero recare “pregiudizio” all’obiettività delle indagini.
Ma chi decide se un parlamentare è in conflitto d’interessi?
Secondo la proposta avanzata dalla destra, la commissione incaricata dovrebbe essere la medesima già istituita. Tale configurazione pone interrogativi circa l'effettiva imparzialità del giudizio, in quanto le commissioni parlamentari sono composte, proporzionalmente, dagli stessi parlamentari che siedono in Parlamento. Pertanto, laddove vi sia una maggioranza parlamentare di destra, si riscontra inevitabilmente una corrispondente maggioranza di destra anche all'interno delle commissioni stesse.
Come riporta il 'Fatto Quotidiano' però sarebbe stata presentata un'alternativa dal senatore del Partito Democratico Walter Verini, la quale prevede che sia la magistratura ad esprimersi sui conflitti di interessi.
Nello specifico del caso di Scarpinato, quindi, dovrebbero essere i giudici a stabilire se può accedere agli atti relativi all’indagine sulla strage di via d’Amelio e alle intercettazioni con l'ex pm Gioacchino Natoli.
“In questo modo non sarebbe la politica a decidere a colpi di maggioranza una questione delicata come l’eventuale incompatibilità di un commissario. Casi come quello di Scarpinato – il cui ruolo è per me davvero importante per l’Antimafia – sarebbero sottratti a discrezionalità e strumentalizzazioni partitiche”, ha spiegato Walter Verini.
Tuttavia la proposta del senatore democratico sarebbe sparita: non ve ne è traccia nell'ultima proposta di legge circolata a Palazzo San Macuto. 

Fonte: ilfattoquotidiano.it

Foto © Imagoeconomica

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