Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Il bavaglio sulle dichiarazioni pubbliche dei magistrati non si è fatto. Almeno non ora.
Nel corso della seduta lampo del Consiglio dei Ministri convocato per oggi è stato approvato il decreto legge sulla giustizia che contiene un inasprimento della disciplina sui reati in materia di cybersicurezza. Ma, all'ultimo è stato tolto il provvedimento che avrebbe costretto i magistrati a astenersi dal trattare fascicoli relativi a tematiche su cui avessero espresso pubblicamente una posizione, come ad esempio tramite un intervento a un convegno o un’intervista a un giornale.
Per farla breve: se un pubblico un magistrato avesse parlato delle stragi di mafia, non avrebbe potuto più trattare delle stesse in sede giudiziaria.
Come anticipato dal Corriere, il ministero ha deciso di stralciare la norma dal decreto, ufficialmente per non esacerbare la tensione già altissima con la magistratura.
Questo emendamento è stato criticato come un tentativo di escludere dai procedimenti giudiziari "sensibili" i magistrati considerati politicizzati, come nel caso del giudice Silvia Albano, che aveva bloccato i trattenimenti dei richiedenti asilo in Albania. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio avrebbe avuto il potere di valutare le “gravi ragioni di convenienza” e, se necessario, avviare azioni disciplinari, che avrebbero potuto portare a sanzioni come l'ammonimento o la rimozione dall'ordine giudiziario. L'iniziativa è stata contestata dalle opposizioni, in particolare Movimento 5 stelle e Pd, ma anche dall'Associazione Nazionale Magistrati, l’organismo di rappresentanza dei giudici e dei pm.

Foto © Imagoeconomica

ARTICOLI CORRELATI

Norma anti-opinioni per i magistrati: se parlano di stragi non potranno più occuparsene

  

TAGS:

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos