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A tu per tu con... Salvatore Borsellino

Questo articolo, che riproponiamo ai nostri lettori, è stato scritto in data 13-11-2024.

La strage di via d'Amelio; i mandanti esterni; la ricerca della verità che ancora oggi viene ostacolata; lo scandalo della Commissione parlamentare antimafia; le recentissime scarcerazioni di mafiosi senza che abbiano collaborato con la giustizia. Sono questi gli argomenti affrontati con Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso in via d’Amelio, in questa nuova puntata di "A TU PER TU CON...". "Questo governo sta cercando veramente di riscrivere la storia. Stanno cercando di cancellare la responsabilità dell'eversione nera nelle stragi, che invece è fondamentale. Non c'è solo il silenzio su quello che è successo nel nostro Paese, ma stanno cercando di riscrivere la storia. Purtroppo chi ha in mano il potere è in grado di farlo. Un potere a cui si è arrivato anche attraverso le stragi" afferma Borsellino.
Assieme ad altri familiari vittime di mafia e terrorismo nelle scorse settimane è tornato a chiedere verità e giustizia sulle stragi, denunciando il sostanziale immobilismo da parte della Commissione parlamentare antimafia ed il conflitto d'interesse che la Presidente della Commissione, Chiara Colosimo, si trova ad affrontare vista la sua vicinanza a figure come Luigi Ciavardini, esponente del gruppo eversivo di ispirazione neofascista, con tanto di fotografia "mano nella mano".
"Si sta focalizzando l'interessa della Commissione soltanto sulla strage di via d'Amelio isolandola dalle altre - dice Borsellino - ma noi pensiamo che è una strage collegata alle altre. A quella di Capaci, dove è stato ucciso Falcone, e a quelle avvenute dopo a Firenze, Roma e Milano e che sono conseguenza diretta della trattativa che ha fatto pensare alla mafia che la strategia stragista pagasse". Secondo Borsellino un filo c'è anche con le stragi degli anni precedenti, come Piazza della Loggia, Piazza Fontana, Bologna e il rapimento e l'uccisione di Moro. "Tutte queste stragi, con le rivendicazioni di quell'organismo che si faceva chiamare 'Falange Armata', fanno parte di un unico disegno criminoso volto a sovvertire e cambiare l'ordine del nostro Paese. Un obiettivo riuscito e di cui, di questi giorni, stiamo vedendo gli effetti".

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