Il sindaco di Poggiomarino, Maurizio Falanga, e il vice sindaco, Luigi Belcuore, sono finiti stamane agli arresti domiciliari nell'ambito di un'inchiesta della procura di Napoli per voto di scambio politico-mafioso. Analoga misura cautelare è stata eseguita dai carabinieri di Torre Annunziata nei confronti di Franco Carillo, ritenuto dalla Dda intermediario tra la politica e il boss Rosario Giugliano, a capo dell'omonimo clan locale. Le elezioni su cui carabinieri e procura di Napoli hanno indagato sono le amministrative del 20 e 21 settembre 2020. In quell'occasione, secondo la ricostruzione degli inquirenti, il clan capeggiato da Giugliano si sarebbe adoperato per far eleggere sindaco Falanga "esautorando potenziali candidati" avversari, facendo confluire i voti degli affiliati e imponendo "sulla cittadinanza locale delle condizioni di intimidazione e di assoggettamento”, come riportato nell’ordinanza visionata dall’Agi. Tutto ciò con la promessa dell'affidamento di appalti pubblici. Franco Carillo, che aveva fatto anche candidare la sorella, avrebbe ricoperto il ruolo di ufficiale di collegamento tra la politica e il boss Rosario Giugliano, all'epoca dei fatti appena scarcerato, e anche di garante degli accordi presi, assicurando con la vittoria delle elezioni al primo turno una quota degli appalti alla camorra e assunzioni nelle ditte a cui sarebbero andati, tra cui quelli per la metanizzazione e per la ristrutturazione e gestione del cimitero. Più volte, secondo quanto documentato dai carabinieri, Carillo ha incontrato il boss (che era in regime di libertà vigilata), fungendo, secondo il giudice e la Dda, "da emissario per conto del sindaco Falanga e del vice Belcuore".
Le dichiarazioni del boss Rosario Giugliano
È stato il boss (che in questa inchiesta è indagato) a raccontare ai pm della Dda di Napoli quello che stava accadendo nel suo territorio e ciò che aveva ottenuto accordandosi con la politica del comune di Poggiomarino. Si è dissociato definitivamente nel giugno 2023 e ha iniziato a collaborare: "Quando ho individuato il candidato sindaco della coalizione in Maurizio Falanga, ed essendomi garantito l'appoggio di Franco Carillo quale rappresentante dei moderati e di Luigi Belcuore quale esponente di Fratelli d'Italia, di fatto avevo il controllo della coalizione di centrodestra e quindi della possibile amministrazione comunale", ha detto in un interrogatorio del 4 ottobre 2023.
Il boss aggiunge che ci furono due incontri con Falanga. "In quell'occasione gli illustrai le mie idee e lui fu subito d'accordo con me. Gli incontri con Falanga erano stati preparati da Franco Carillo. Fui chiaro a dire che il mio aiuto passava dall'approvazione del Piano degli insediamenti produttivi a Poggiomarino, nonché dal progetto di riqualificazione del cimitero", ha spiegato. Giugliano continua: "Io l'avevo individuato come candidato migliore e intervenni in prima persona". Secondo quanto emerso dalle indagini, Giugliano (che è il quarto indagato in questa inchiesta, anche se non destinatario di misure cautelari) ha esercitato la sua influenza criminale per orientare le elezioni verso la coalizione creata da Carillo, mettendo fuori gioco i candidati che potevano disperdere voti o compromettere il risultato concordato della tornata elettorale in cambio di quanto pattuito: l'affidamento di lavori e servizi pubblici e assunzioni.
Il sindaco Falanga vinse al primo turno la tornata amministrativa del settembre 2020 alla guida di una coalizione di centrodestra, ottenendo il 57,93% dei consensi contro il 42,07% del candidato di centrosinistra, il dem Giuseppe Annunziata.