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Maria Grazia Mazzola raccoglie le testimonianze scioccanti di Sadaf Baghbani (iraniana), Giorgia Puleo (italiana) e Sediqa Moshtaq (afghana): “Donne parlate!

Tre voci femminili di diverse parti del mondo - Italia, Iran, Afghanistan - si intrecciano diventando un appello corale e drammatico contro la violenza di genere fisica e psicologica. E più in generale, contro il patriarcato.
A raccogliere queste testimonianze, in uno speciale del TG1 che andrà in onda domenica 13 ottobre su Rai1 alle 23,40, è un’altra donna, Maria Grazia Mazzola, giornalista d’inchiesta minacciata dalla mafia.
Tutte e tre invitano le “sorelle” a spezzare - con la denuncia - il giogo di violenza che subiscono, proprio come hanno fatto loro. E testimoniano come sono riuscite, a denti stretti, per salvarsi dai regimi, dalle famiglie e dai mariti che le volevano annullare in quanto donne. “Parlate donne! Vorrebbero farci tacere ma la parola è sacra, alzate la vostra voce”, è il loro grido.
La più giovane delle tre intervistate per lo speciale “Sopravvissute”, è Sadaf Baghbani, 29 anni, iraniana, attrice e attivista de Movimento ‘Donna, Vita, Libertà’, è riuscita a fuggire pochi mesi fa dal regime teocratico di Teheran, dopo essere stata colpita da 156 pallini di piombo dalla polizia morale iraniana, durante una manifestazione in ricordo delle ragazze uccise per avere tolto il velo; una violenza che comincia da bambine. Poi c’è la palermitana Giorgia Puleo, 52 anni, che ha trascorso venti anni a sopportando umiliazioni, privazioni e minacce dal suo ex compagno: “Noi donne vittime di violenza non ci accorgiamo di finire sospese, chiuse in una bolla, isolate. Come mamma non potevo neanche fare la rappresentante di classe per mia figlia - dice a Speciale TG1 - perché avrebbe significato ‘mettermi in mostra’. Non ho potuto studiare né lavorare, lui era possessivo, un giorno scoprii che mi spiava”. Giorgia ha trovato la forza e si è rivolta al Centro Antiviolenza di Palermo ‘Le onde’, oggi è diventata un’imprenditrice grazie alla formazione professionale presso un’azienda virtuosa, ‘Wonderful Italy’, e aiuta altre donne. La sua storia è uno squarcio di luce in un paese, l’Italia, dove casi di molestie sessuali sul lavoro, e le discriminazioni di genere si registrano quotidianamente. Sediqa Moshtaq, 38 anni, dell’Afghanistan Women Political Partecipation Network di Kabul, attivista dei diritti umani, oggi operatrice sociosanitaria, è fuggita due anni fa dall’apartheid di genere dei talebani che hanno imposto la sharia. Sediqa denuncia l’orrore e l’isolamento che sono costrette a subire le donne in Afghanistan, private finanche della parola. Tina Marinari di Amnesty International: “Ci stiamo battendo perché l’apartheid di genere diventi un crimine, occorre imporre il rispetto dei diritti umani a quei paesi che hanno scambi commerciali con l’Europa”. Le donne nel mondo muoiono o subiscono gravi lesioni principalmente per violenza domestica, più della malaria, del cancro e degli incidenti stradali, lo dice uno studio della Banca Mondiale. A parlarne, con Maria Grazia Mazzola, tutte figure femminili: la giovane fotografa iraniana Helia Khjehvandi e la cantante Solmaz Peymaei, incontrate all’Accademia Filarmonica Romana, il famoso regista iraniano Ashkan Khatibi, le attiviste per i diritti umani Parisa Nazari e Zahra Toufigh, la Presidente del Centro Antiviolenza di Palermo ‘Le Onde’, avvocata Elvira Rotigliano.

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