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Vittime, sequestri, giro d'affari, classifica dei clan: è un viaggio in ogni anfratto criminale del pianeta droga in Italia la relazione annuale 2024 della Direzione centrale per i servizi antidroga. Dopo la marijuana, la sostanza stupefacente più consumata è la cocaina. Nel 2023 il traffico di stupefacenti "ha costituito uno dei principali business per tutte le organizzazioni criminali coinvolte, comprese quelle italiane" nell'ambito delle quali, sottolinea il rapporto della Direzione centrale antidroga "si è rafforzato ulteriormente il ruolo egemone della 'Ndrangheta calabrese, che rappresenta l'organizzazione mafiosa italiana più insidiosa e pervasiva".

Inoltre, aggiunge il rapporto, la 'Ndrangheta rappresenta "uno dei più potenti e pericolosi sodalizi criminali al mondo, contraddistinto da una pronunciata tendenza all'espansione su scala nazionale e internazionale. Grazie alla presenza di propri esponenti e broker operativi nei luoghi di produzione e nelle aree di stoccaggio temporaneo delle droghe situate in Europa è l'organizzazione criminale più influente nel traffico della cocaina proveniente dal Sud America". La disponibilità di ingenti capitali illeciti e una spiccata capacità di gestione dei diversi segmenti e snodi della produzione e della distribuzione della cocaina hanno permesso, nel tempo, alla 'Ndrangheta di consolidare la preminenza nel narcotraffico internazionale, al quale tutti gli altri network criminali fanno riferimento per l'approvvigionamento della coca da destinare al consumo nelle rispettive aree. "Per quanto riguarda cosa nostra - si legge ancora nella Relazione della Direzione centrale antidroga - le indagini hanno constatato una sua persistente vitalità. Anche la camorra napoletana - aggiunge il rapporto - ha proseguito la sua attività di importazione di stupefacenti, soprattutto hashish e cocaina, sfruttando per un verso le proprie proiezioni operative in Spagna e nei Paesi del Sud America, in Africa e nella penisola arabica, per l'altro verso la stretta collaborazione con le cosche calabresi. Dalle indagini più recenti emergono accordi e alleanze intrecciate con i trafficanti sia sudamericani che olandesi di origine marocchina attivi nei porti di Rotterdam e Anversa Belgio. Nel pianeta droga agiscono anche consorterie criminali internazionali contraddistinte da una forte aggregazione etnica, nonché da legami associativi tribali. Le più pericolose sono mafia albanese e la mafia nigeriana, quest'ultima presente in particolare in Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Lazio, Umbria, Campania e Sicilia.

Tonnellate di cocaina

Complessivamente lo scorso anno sono state sequestrate in Italia 88 tonnellate di droga, con una crescita del 16,61% rispetto al 2022. In particolare, sono aumentati i sequestri di hashish (+81,99%), marijuana (+21,81%) e droghe sintetiche (sia in dosi che in polvere), mentre sono in calo quelli di cocaina (-24,59%), eroina (-52,67%) e piante di cannabis (-25,14%). Ad allarmare, paradossalmente, è il dato relativo al calo dei sequestri di cocaina ed eroina, una diminuzione alla quale corrisponde l'impennata delle droghe sintetiche, come Fentanyl, Ecstasy, Ketamina che stanno invadendo in mondo. Una recrudescenza che sta segnando una svolta destinata ad aggravare le conseguenze sociali e sanitarie del traffico di stupefacenti. Una svolta ulteriormente egemonizzata dalla 'Ndrangheta.

Cocaina e droghe sintetiche in crescita

I traffici illegali di cocaina destano le maggiori preoccupazioni per la pericolosità e pervasività delle organizzazioni criminali implicate, sebbene il commercio illecito della cannabis e dei suoi derivati non conosca battute d'arresto, essendo la droga maggiormente consumata nel modo. E se i traffici di eroina risultano essere in flessione, le droghe sintetiche si stanno imponendo sulla scena criminale in modo sempre più incisivo grazie a canali di vendita più accessibili quali il web. L'Italia, sotto quest'ultimo profilo, ha una situazione meno preoccupante, continuando ad essere un Paese ancora prevalentemente consumatore di sostanze stupefacenti di origine naturale. I dati evidenziano anche i danni indiretti causati dal traffico di droga, con l'aumento di episodi di violenza e di aggressività connessi al consumo di stupefacenti, anche di natura sintetica, dai più potenti effetti psicoattivi. Inoltre, la coltivazione delle droghe naturali in aree territoriali sempre più ampie, attraverso lo sfruttamento del suolo, le deforestazioni e l'inquinamento, compromette gravemente l'ambiente e, conseguentemente, la salute del pianeta.

Per leggere la relazione: antidroga.interno.gov.it

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