La vittima è la 19enne Antonella Lopez. Il ragazzo che avrebbe fatto fuoco ha confessato, indaga la Dda. Probabilmente l’obiettivo era il fidanzato di lei

Terrore e sgomento a Molfetta dopo che ieri notte è stata uccisa una ragazza, la 19enne Antonella Lopez (in foto), mentre faceva serata nella discoteca Bahia Beach, un locale sulla litoranea di Molfetta, nel barese.
"In pochissimo tempo si è scatenato l'inferno". E' il racconto affidato ai social da uno dei tanti ragazzi che, la notte scorsa, ha assistito alla tragedia. La giovane, residente nel quartiere San Girolamo di Bari, è stata colpita da alcuni proiettili: uno, probabilmente fatale, l'ha raggiunta alla giugulare. All'arrivo dei soccorsi, per lei non c'era più nulla da fare. Ferite anche altre tre persone, tutte ricoverate al Policlinico di Bari, dove sono piantonate dai carabinieri: uno di loro ha una scheggia di ogiva in un gomito, un altro è stato colpito da un proiettile al polpaccio destro, e l'ultimo al volto. Le loro condizioni non sono gravi e, probabilmente, verranno dimessi in giornata. Tra i feriti c’è il fidanzato della giovane deceduta, Eugenio Palermiti, 20 anni (figlio di Gianni e nipote di Eugenio, storico capo clan arrestato lo scorso febbraio), ritenuto aspirante boss appartenente all'omonima famiglia mafiosa operante nel quartiere Japigia di Bari. Al pronto soccorso, il giovane avrebbe dato in escandescenze e, nonostante la presenza dei carabinieri, ha distrutto suppellettili del reparto e scaraventato a terra un computer. Anche Antonella Lopez apparteneva a una famiglia legata alla criminalità organizzata: era nipote di Ivan Lopez, ucciso in un agguato nel settembre 2021 sul lungomare IX Maggio, nel quartiere San Girolamo di Bari, mentre stava rientrando a casa a bordo di un monopattino elettrico. Secondo l'accusa, l'agguato fu compiuto da killer (sono a giudizio Davide Lepore, 30 anni, e Giovanni Didonna, 28, accusati di Omicidio pluriaggravato in concorso) che agivano per conto del clan Capriati di Bari vecchia e del gruppo Parisi-Palermiti del quartiere Japigia, in lotta con gli Strisciuglio per il predominio nelle estorsioni nei rioni San Paolo e San Girolamo. Non si esclude, quindi, che quanto avvenuto a Molfetta la notte scorsa sia stata una spedizione punitiva. Per questo motivo, la Direzione Distrettuale Antimafia di Bari ha preso il coordinamento delle indagini, condotte dai carabinieri del comando di Molfetta, sotto la supervisione del pm Federico Perrone Capano. Intanto i carabinieri del Nucleo Investigativo del comando provinciale di Bari e della compagnia di Molfetta (BA), in collaborazione con i colleghi della compagnia di Bari San Paolo, hanno sottoposto a fermo un ragazzo 21enne, originario di Bari, già noto alle forze dell'ordine. Le attività di indagine sono coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Bari. Stando a quanto emerso dalle indagini, il giovane avrebbe agito al culmine di un litigio sorto per futili motivi. Almeno sei i colpi di arma da fuoco in direzione di un gruppo di ragazzi presenti all'interno dello stesso locale. Dopo aver ammesso le proprie pesanti responsabilità circa il grave delitto, ha spiegato che si era recato in quel locale sulla costa, unitamente alla propria fidanzata e ad un gruppo di amici, nella tarda serata di sabato per trascorrere la nottata senza alcuna intenzione aggressiva e di aver portato al seguito una pistola calibro 7,65 per difendersi da eventuali aggressioni, come spesso avvenuto nei locali notturni baresi. Per quanto riguarda l'arma dopo aver inizialmente detto di averla gettata in mare poco fuori dalla discoteca, durante l'interrogatorio ha precisato di non ricordare con precisione il luogo in cui l'avrebbe abbandonata rendendosi disponibile a farla trovare. Quindi gli inquirenti, sempre ieri in tarda serata, al termine dell'interrogatorio, si sono recati insieme a lui nelle campagne di Bitonto ma le ricerche sono state infruttuose e sono state sospese dopo due ore.
Intanto, dalle prime ore di questa mattina, decine di ragazzi sono stati interrogati per ricostruire l'esatta dinamica dell'accaduto, anche attraverso le immagini di videosorveglianza del locale. Il Bahia è stato posto sotto sequestro per non disperdere alcuna prova. Duro il commento del governatore Michele Emiliano: "La Puglia non può tornare indietro: la nostra reazione deve essere durissima. Andare ai funerali, fare post su Facebook e attuare temporanei momenti di controllo non basta più: occorre far sentire a questa gente la forza dello Stato e garantire alle vittime di violenza la sicurezza cui hanno diritto". Emiliano ha aggiunto: "I gestori delle discoteche e dei locali, vittime anch'essi di questa dinamica probabilmente mafiosa, avevano lanciato l'allarme in tempo e sono pronti a collaborare per la tutela dei nostri ragazzi e delle loro attività”.

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