"La confisca dei beni confiscati ai mafiosi è uno schiaffo alla violenza criminale e alle ricchezze sporche di sangue frutto dei traffici che ammazzano sia direttamente che indirettamente le persone. L'uso sociale di questi beni è una bonifica reale e culturale, un risveglio delle coscienze e rifiuto della rassegnazione e della paura. Un bene confiscato richiede di essere trasformato da bene esclusivo a veicolo di inclusione, da strumento di potere a opportunità di emancipazione, da proprietà privata dei mafiosi a bene condiviso attraverso il quale tutelare e promuovere la libertà e la dignità e la vita di tutti".
Sono state queste le parole di don Luigi Ciotti, presidente di Libera nel suo intervento di apertura, presso la Pontificia Accademia delle Scienze sociali del Vaticano, della Conferenza internazionale sull'uso sociale dei beni confiscati alla criminalità.
"La missione della Chiesa - ha aggiunto - è quella di essere coscienza critica della società in cui vive e voce propositiva dei valori più alti. La Chiesa deve abitare la storia non può rimanere ai margini della 'lotta' per la giustizia. Condividere le sorti della comunità è importante perché esprime la forza di una Chiesa che non viene meno alla sua responsabilità sociale, ad un impegno che non si esaurisce nella sfera dottrinale e spirituale ma che deve essere in senso 'lato' politico a tutela del bene comune. Con questo incontro ribadiamo il nostro impegno nell' estendere le possibilità della confisca su scala internazionale, ma anche di migliorare il livello di trasmissione fra confisca e riutilizzo sociale cioè la conversione effettiva da bene privato a bene pubblico gestito con criteri di equità e trasparenza. Qui insieme - ha concluso Luigi Ciotti - per ciascuno può offrire spunti per fare nuovi passi avanti. La speranza che incontri come questi permettono di incrociare conoscenze e stimoli e rendere sempre più evidente ai cittadini, alle istituzioni ai numerosi gruppi di impegno che lo strumento della confisca e del riutilizzo sociale non è soltanto giusto sul piano etico ma utile sul piano pratico poiché consente di recuperare risorse ingenti da destinare a quei settori che influenzano in modo immediato il benessere collettivo, dalla sanità all'istruzione al sostegno di deboli, dei poveri e degli anziani".
Foto © Imagoeconomica
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