Fino a pochi giorni dalla sua scomparsa il giornalista del quotidiano L'Ora, Mauro De Mauro si occupò della morte del presidente dell'Eni, Enrico Mattei (in foto). Lo ha ricordato la figlia del giornalista, Franca De Mauro, intervenuta durante il ricordo del padre organizzato dall'Associazione siciliana della stampa in viale delle Magnolie, nel luogo in cui De Mauro venne rapito il 16 settembre 1970. Franca De Mauro fu testimone diretta del rapimento: ebbe il tempo di vedere che il padre si allontanava con la sua auto con alcune persone. Il caso è rimasto senza una verità giudiziaria. Richiamando la pista principale, la figlia del giornalista ha detto che il padre si stava intensamente occupando del giallo della fine di Mattei, morto nello schianto del suo aereo causato da un sabotaggio. "Di questo lavoro - ha detto Franca De Mauro - mio padre potrebbe avere parlato con qualcuno". In vari altri interventi è stato sottolineato il valore di giornalismo libero e responsabile interpretato da De Mauro e dagli altri otto giornalisti siciliani uccisi dai poteri criminali. Ma sono stati richiamati anche le ombre e i depistaggi che hanno frenato l'inchiesta e il processo concluso con l'assoluzione di Totò Riina, unico imputato del rapimento. Il ricordo di De Mauro prosegue in altri momenti tra cui un incontro del gruppo cronisti, la presentazione di un libro, una seduta dell'ottavo consiglio di circoscrizione al quale è intervenuto il presidente dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia, Roberto Gueli. Per iniziativa dello stesso consiglio di circoscrizione e con la partecipazione dell'Ordine dei giornalisti e dell'Assostampa, domani sarà collocata una lapide in via Pietro D'Asaro, il luogo in cui venne ritrovata l'auto del giornalista scomparso.
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