Dieci persone agli arresti - un italiano ai domiciliari e 9 stranieri in carcere - 5 provvedimenti di divieto di dimora nel comune di Livorno, 15 soggetti, 6 italiani e 9 extracomunitari (8 tunisini e un marocchino; fra questi 4 risultano regolari e residenti nelle province di Livorno e Pisa mentre 5 risultano senza fissa dimora), ritenuti responsabili, a vario titolo e in concorso tra loro, di traffico, importazione e spaccio di sostanze stupefacenti di vario tipo ovvero cocaina, eroina, hashish, metadone, mescalina e kratom. A 3 indagati è stata contestata anche l'aggravante dell'ingente quantità avendo, nel corso delle indagini, riscontrato l'importazione e l'approvvigionamento di decine di chilogrammi di droga. L'indagine, condotta dai Carabinieri e denominata "Mexal", si è articolata attraverso captazioni telefoniche, telematiche e ambientali, con la collaborazione di forze di polizia estere (francesi, peruviane, spagnole, ceche e tunisine).
La ricostruzione investigativa
Lo spaccio avveniva principalmente tramite appuntamenti telefonici, con un linguaggio in codice, e l'uso di "pizzini" per evitare intercettazioni, generando in breve tempo un giro d'affari di circa 150.000 euro. Per indicare la droga usavano termini come "aperitivo" o "frutta", mentre "uva bianca" si riferiva alla cocaina, "uva nera" all'eroina e "plastica" o "vetro" al metadone, in base al confezionamento. I clienti lasciavano anche dei feedback, usando ad esempio l'espressione "frutta marcia" per segnalare la scarsa qualità della droga. Parlando di "gioco" o "Mario", facevano riferimento a partite di hashish su cui era raffigurato un noto personaggio di un videogioco. Parallelamente, è emersa l'attività di uno degli indagati principali, un imprenditore 38enne del settore alimentare di Castiglioncello, che si riforniva di mescalina e kratom dal Perù. Questi acquisti avvenivano tramite criptovalute sul dark web o tramite Telegram, oltre che con viaggi personali in Sud America. Durante l'inchiesta, i carabinieri hanno scoperto che, oltre a una spedizione sequestrata in Francia contenente mescalina, l'imprenditore aveva ricevuto altre due spedizioni internazionali: una di 3,5 kg il 25 marzo 2023 e una di 2,2 kg l'11 maggio 2023. Inoltre, il 12 dicembre 2023 e il 31 gennaio 2024, ha tentato di introdurre 80 grammi di mescalina e 100 grammi di kratom nascondendoli nel suo bagaglio, tra estratti di erbe, per eludere i controlli antidroga.
Nel corso delle indagini, sono stati sequestrati 52 kg di hashish e cocaina, oltre a 2 kg di mescalina e 91 grammi di kratom. Sei persone sono state arrestate e più di 30 consumatori sono stati individuati a Livorno. In sette mesi di monitoraggio, sono state registrate migliaia di cessioni di droga, con un volume d'affari che si aggira sui 70.000 euro per l'hashish e 80.000 per la cocaina.
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