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“Basta poco per essere intolleranti, ditelo a Salvini. Basta poco, basta esser solo un po’ ignoranti, come Salvini”.
E' così che il rocker italiano Vasco Rossi le "cantava" un mese fa al vicepremier Matteo Salvini durante l’ultima tappa pugliese del suo tour.
Non parole di odio, ma di "amara" ironia che in questa lunga estate il cantante ha espresso anche contro altri politici come la Premier Giorgia Meloni. In inno, il suo, soprattutto alla libertà di dire ciò che si pensa, perché non si può oggi girare la testa dall'altra parte.
Nel suo tour ha punzecchiato la politica italiana. "Asilo Republic" è uno sbeffeggio continuo al potere, quando nella canzone arrivano la maestra e la polizia a sedare i bambini. Non sono mancati i riferimenti al presidente del Consiglio con un "Giorgia ti amerò" a tutta voce o la dedica "a tutti i farabutti che governano questo mondo" con "Gli spari sopra".
"Viviamo una situazione distopica - ha dichiarato in passato il Vasco in occasione dell'incontro con i fan al Corriere in occasione della consegna da parte del sindaco Sala della Pergamena della Città di Milano".
Non è la prima volta che Vasco, "scende in campo". Un anno fa, dal palco della Romagna non aveva escluso nessuno: "Meloni, Berlusconi, Salvini sono favole. Anche i comunisti e i Cinque Stelle sono favole". E poi ancora: "I politici, tutti, ci raccontano le favole e ci dicono che va tutto bene perché pensano solo al consenso. Non fanno l’interesse del Paese". Ed infine spiegava lo scopo della sua musica, tanto semplice quanto pratico: "Commuovere, coinvolgere, provocare e io resto un provocatore che mantiene le coscienze sveglie".

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