Musica, poesia e attivismo all’Averna Spazio Open dei Cantieri Culturali Zisa di Palermo

Palestina libera!” È il grido lanciato da Chiara Bruno, in arte Pridea, durante il concerto “Segreti Estivi” organizzato da Our Voice lo scorso 21 luglio all’Averna Spazio Open dei Cantieri Culturali Zisa di Palermo. Davanti a lei un microfono con la bandiera palestinese legata all’asta; dietro, due fumogeni verdi fanno da cornice alle suggestive mura dei Cantieri. Gridano anche gli altri musicisti della band di Our Voice: “Palestina libera!” E in attimo, quel motto echeggia tra la folla presente.

La serata è la conclusione di un percorso portato avanti nell’ultimo anno da ragazzi e ragazze dell’Associazione. Attraverso campus musicali bimestrali hanno creato numerosi brani inediti; scritti, composti e arrangiati interamente da loro. “Abbiamo voluto realizzare uno luogo in cui condividere emozioni e sentimenti che viviamo”, ha detto dal palco Pridea.



Davanti a lei centinaia di persone; chi in piedi, chi sedute, chi sdraiate a terra tra cuscini, tappeti e luci che illuminavano il cammino. Nessuna poltrona vip o privé. Our Voice ha ricreato uno spazio intimo, in cui ascoltare buona musica e, appunto, raccontare qualche segreto di questa calda estate.

Tanti gli artisti e i musicisti che si sono esibiti dopo l’iniziale jam session in cui il microfono e gli strumenti sono stati messi a disposizione di cantanti locali e non. Oltre a Pridea anche Sara Santamaria, Asia Centofante, Delarose, Lou e Diego, oltre a Luca Pignotti, Giovanni B. Capanna Piscé, Andres Gonzalez Rosales e Marco Casagrande.





Ad intervallare i brani anche la poesia: un’altra forma artistica in grado di cavalcare i sentimenti e le emozioni. “Mi innamoro dei corpi che si muovono, degli esseri strani. Pupille misteriose che cercano un nido in cui ritrovarsi. Rimpiccioliscono e crescono come la fame di sentire, bramare un’idea, alla ricerca costante di qualcosa che probabilmente non arriverà mai - recita Sonia Bongiovanni, attrice e presidentessa di Our Voice -. Siamo orfani del mondo dell’arte. Esseri impavidi, insaziabili come il buio. Mi ha bussato alla porta il buio, così tante volte, e io ero con le spalle su di lui. E correva veloce dietro di me, ma io cercavo di correre più veloce. Mi bussava forte, così forte che l’unica cosa che volevo era sprofondarci dentro. Con le mani impregnate di freddo, affogate nel suolo. La testa arresa, inerme, accovacciata su di lui. Ma la mia pupilla cammina, desiderosa di vita, cercando altre strae. Metto a fuoco, mi accorgo di te: timidi spiraglio di luce. La tua anima sparge vita in ogni creatura che guarda. È la mano dell’arte, intrecciata di rami verdi e scuri, vivi e secchi. Che rigenerandosi si tende verso la mia e cerca di afferrarmi per preservarmi dalla me che vuole sprofondare ogni giorno nel vuoto, ripetutamente”.



Sono tanti i generi musicali che hanno colorato la serata: dal rock all’hip hop, dall’indie al blues. In chiusura l’house con il dj set di Ornella P. che ha portato al centro della pista centinaia di persone.

Foto © Paolo Bassani

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