La neo-europarlamentare risponde alle domande de La Stampa e Il Manifesto
"Ora sono molto proiettata verso il futuro e impaziente di essere finalmente liberata per iniziare una nuova fase della mia vita". Così Ilaria Salis in un'intervista al La Stampa. L’attivista italiana detenuta per 15 mesi a Budapest ed eletta europarlamentare con Avs si sta preparando “per il lavoro che mi aspetta al Parlamento europeo. Non vedo l'ora di iniziare". “Voglio mettere al centro della mia azione la tutela dei diritti fondamentali della persona - ha spiegato mentre si trova ancora ai domiciliari in Ungheria -. Voglio dedicarmi a sostenere uomini, donne e bambini vittime di ingiustizie, sfruttamento, violenze, guerra, povertà e discriminazioni". Sulla sua elezione al Parlamento europeo Salis ha detto che “l’aspetto più importante che questa vicenda ha dimostrato è che adesso sappiamo che la solidarietà è una forza collettiva e coraggiosa che può davvero cambiare il mondo". Quanto ai tempi e il modo in cui potrà ottenere l'immunità da eurodeputata che le consentirebbe di lasciare l'Ungheria, fare rientro in Italia e potersi presentare a Strasburgo, non c’è ancora chiarezza: "Non so, per tutto quello che riguarda la mia situazione giudiziaria e le sue possibili evoluzioni rimando ai miei avvocati".
Ciò che è certo è che per lei "l'antifascismo è sicuramente il valore politico più forte e rilevante che emerge da questa vicenda, almeno per me. Essere antifascisti vuol dire lottare contro tutte le oppressioni e assumersi la responsabilità storica della lotta per la libertà nell'uguaglianza dei diritti".
Salis ha rilasciato alcune dichiarazioni anche ai microfoni de Il Manifesto. "Il mio risultato è un segnale positivo di fronte al successo dei partiti di estrema destra in vari paesi europei - ha spiegato -. Ma il segnale più forte è che molti voti arrivano da giovani e studenti: solo loro possono cambiare la direzione del vento che soffia sul Paese. È rincuorante vedere che tante persone, almeno in Italia, non hanno dimenticato la storia del nostro Paese". "Le destre non vogliono creare le condizioni e gli strumenti affinché le persone possano superare le loro insicurezze - ha aggiunto -. Al contrario favoriscono dinamiche di regressione umana, sociale e politica. Perciò è importante impegnarsi per migliorare le condizioni materiali di vita e stimolare percorsi di crescita. Bisogna dare vita a una nuova cultura popolare antifascista, che affondi le proprie radici nella gloriosa memoria dei partigiani, ma che si nutra anche e soprattutto del presente".
"Ho provato sulla mia pelle cosa vuol dire essere in carcere all'estero e sono tuttora detenuta. Nessuno può accettare che si verifichino simili ingiustizie. Finalmente come parlamentare potrò dare voce alle storie e alle condizioni di tutte queste persone. In Italia la situazione è drammatica non solo all'interno delle carceri, ma anche per le condizioni a cui sono sottoposti i migranti trattenuti nei Centri di permanenza per i rimpatri. Mi batterò anche contro discriminazioni, disuguaglianze, sfruttamento, patriarcato e guerra. Per cambiare radicalmente - ha concluso Salis - le condizioni materiali di vita delle persone, per i diritti dei lavoratori, delle lavoratrici e dei precari. Per una scuola di qualità che non lasci indietro nessuno e per la tutela dell'ambiente".
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