L’esponente del Partito democratico, Margherita Lachin, durante una seduta del Consiglio comunale di Marcon, in provincia di Venezia, è stata insultata per aver ricordato che “la Costituzione italiana è antifascista”. Dopo le sue affermazioni la maggioranza ha iniziato a rumoreggiare fino a che dal banco di Fratelli d'Italia è partito un sonoro "vaffanc…”, pronunciato dal capogruppo Stefano Franceschetto.
Invece di tutelare la consigliera il presidente dell’assemblea, Thomas De Rossi, si è limitato a dire che "l’antifascismo c’entra abbastanza poco, la invito a continuare con i dovuti modi”. Il battibecco tra i due, come si vede nel video, è andato avanti per qualche minuto, finché il presidente ha sospeso la seduta. “Per fortuna c’è la registrazione” ha concluso Lachin.
La Costituzione italiana si fonda sui valori dell'antifascismo, un dato di fatto che alcuni trovano scomodo. Purtroppo, questo video rappresenta un chiaro esempio di una società che non è mai riuscita a fare i conti con il proprio passato. E gli echi di insofferenza verso la democrazia sono sempre presenti, come un sottile rumore di fondo.
Viviamo in un paese dove se un cittadino alla Scala di Milano grida "Viva l'Italia antifascista" viene fermato dalle forze dell'ordine. Al contrario, non accade nulla quando un gruppo numeroso di man in black si diverte a fare il saluto romano e a decorare piazze e strade con insegne della ‘X MAS’ e busti di Mussolini.
Anche la sinistra ha le sue colpe, è importante ricordarlo. Ma il passo dagli insulti a qualcosa di più grave è fin troppo breve. Soprattutto quando si vive in un paese in cui i presidenti d'Assemblea (che si tratti di un Comune o del Senato non importa) parteggiano per chi insulta e manganella.
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