L'intervento dell'ex procuratore generale di Palermo al Senato
"Ci troviamo dinanzi ad un omicidio preterintenzionale della Costituzione antifascista del 1948", un "omicidio premeditato e a lungo pianificato".
Così l'ex procuratore generale di Palermo e oggi senatore Roberto Scarpinato in merito alla riforma costituzionale del premierato, la cui discussione generale è in corso al Senato.
I maggiori promotori sono tutti i partiti orbitanti nella galassia di Fratelli di Italia "erede del Movimento sociale italiano che nell’immediato dopoguerra divenne il veicolo politico del riciclaggio nel nuovo ordine repubblicano di quella parte del paese che era rimasta fedele ai valori del Fascismo". Si tratta di quel Movimento che "come attestato da sentenze definitive, ha giocato a lungo di sponda con varie formazioni neofasciste estremiste quali ad esempio Ordine Nuovo, protagonista della sanguinosa strategia della tensione, tramite uomini cerniera come Pino Rauti ed altri che occupavano ruoli di rilievo nel partito".
Già nel "1971 il Msi raccoglieva le firme per l’elezione diretta del capo dello Stato, con una legge che concentrava il potere in un unico vertice e limitava gli spazi di mediazione. Il progetto viene sposato dai vertici della P2, cabina di regia politica e di eversione della democrazia che raccoglieva le componenti più reazionarie del paese. Attraverso la sponsorizzazione della P2, l’ aspirazione alla restaurazione in forme più moderne del vecchio ordine piramidale e autoritario fascista, viene veicolata anche in altre formazioni politiche, attraversando varie legislature".
Ma se da una parte ci sono i fascisti di Giorgia Meloni dall'altra c'è Forza Italia, partito il cui co-fondatore, Marcello Dell'Utri è stato condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa. Inoltre "basti ricordare che Berlusconi, fondatore del partito, già componente della P2, definì la Costituzione del 1948 vecchia e comunista e apostrofò la Corte Costituzionale come covo di comunisti. Infine quanto alla mancata identificazione delle Lega nei valori della Costituzione, basti ricordare che il suo leader ha candidato alle elezioni europee, indicandolo come uomo simbolo dei valori del partito, un generale che manifesta apertamente la propria ammirazione nei confronti del fondatore del Fascismo e il plateale disprezzo per i più elementari valori della convivenza democratica".
Una legge elettorale pro-fascismo
La leva strategia per raggiungere i risultati della riforma è inserire in Costituzione il principio maggioritario, "previsto dall’art. 92 del progetto di riforma, senza indicare le condizioni di operatività del premio di maggioranza". Nel testo non viene specificato se "sarà prevista o meno una soglia minima per ottenere il premio di maggioranza, se sarà previsto o no un ballottaggio, quale sarà la percentuale di tale premio di maggioranza".
Per Scarpinato si tratta di una "manovra callida e sleale" con la quale il sistema elettorale si trasformerà in una macchina in grado di partorire un regime di dittatura delle minoranze: minoranze "che grazie a questa riforma potranno imporre la loro dittatura alle maggioranze del paese, maggioranze del paese private di tutti gli spazi di mediazione democratica e di tutte le garanzie contro gli abusi di un premier elevato a capo assoluto e abilitato a fare strame dei diritti delle opposizioni e dei diritti cittadini. Esattamente come avvenne negli anni Venti in Italia con l’avvento del regime fascista. Un regime che – non va dimenticato - conquistò il potere assoluto non solo con la violenza, ma anche grazie ad una abile e cinica manipolazione delle illusioni e delle ingenuità delle masse", ha concluso Scarpinato.
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