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"Il ministro dalla giustizia Carlo Nordio cosa intende fare con Nino Di Matteo? Vuole attivare l’azione disciplinare, come gli ha chiesto Maurizio Gasparri? O intende rispondere al senatore di Forza Italia spiegando che il pm antimafia non ha violato alcuna norma criticando la sentenza della Cassazione sulla cosiddetta trattativa tra pezzi dello Stato e Cosa nostra". E' quanto scrive Il Fatto Quotidiano online dopo le parole del magistrato intervenuto al Festival internazionale dell’Antimafia “L’Impegno di tutti” organizzato dall’associazione WikiMafia a Milano: "Credo sia interesse di tutti comprendere se il ministro della giustizia Nordio intenda raccogliere la sollecitazione di Gasparri, se intenda disattenderla o se semplicemente intenda lasciarla cadere nel vuoto", ha detto Di Matteo. Dopo le sentenze di assoluzione emesse dalla Suprema corte, infatti, il magistrato ha pubblicato un saggio (scritto assieme al giornalista Saverio Lodato) in cui già dal titolo critica duramente le decisioni degli ermellini.


colpa di spugna libro

Il libro, edito da Fuoriscena, s’intitola infatti Il colpo di spugna. Trattativa Stato-mafia: il processo che non si doveva fare. Ed è proprio in relazione a quel saggio che Gasparri ha depositato un’interrogazione diretta a Nordio per sapere “quali iniziative intenda assumere per verificare l’eventuale sussistenza di responsabilità disciplinari e a tutela della magistratura, della Corte di cassazione e dei suoi componenti”. Mon solo ma il capogruppo di Forza Italia al Senato ha chiesto al Guardasigilli anche di “verificare l’eventuale sussistenza di reati derivanti dalle esternazioni contenute nel citato libro”. A difesa di Di Matteo - si legge ancora sul Fatto Quotidiano - si sono schierate centinaia di cittadini, che hanno inviato decine di mail di sostegno al giornale. Nordio, fino ad oggi, non ha mai risposto all'interrogazione e non è tenuto a farlo. Ma lo stesso Di Matteo non aspetta altro: "Io credo sia una questione d’interesse generale, perché riguarda la possibilità che un magistrato si esprima in senso critico su una sentenza definitiva. E io credo che i cittadini avrebbero tutto il diritto di sapere quale è l’intendimento del ministro rispetto a una sollecitazione che proviene da un esponente politico di un partito di governo. Troppo comodo il silenzio, io credo che di fronte a certe questioni ciascuno debba assumersi le proprie responsabilità”. 

Fonte: AGI 

Foto © Imagoeconomica

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