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Le indicazioni investigative del Procuratore di Napoli ai microfoni de L'Espresso

Grazie all'ultima operazione con cui la Guardia di Finanza di Napoli ha sgominato una rete di professionisti in grado di riciclare quasi 2,6 miliardi di euro con una protezione tecnologica “da servizi segreti israeliani”, è emerso in modo ancora più evidente che "ci sono vari livelli di Camorra". A dirlo è il procuratore capo di Napoli, Nicola Gratteri, in un'intervista esclusiva rilasciata a Gianfranco Turano de L'Espresso.
"Il primo è quello dei ragazzini che sparano, una cosa che in Calabria è inconcepibile perché provocherebbe la reazione in autotutela della stessa criminalità organizzata - ha detto -. Al secondo livello ci sono i gruppi dell'imprenditoria camorristica, già molto ricca, che la droga non la tocca più e che però deve giustificare il suo benessere finanziario investendo nelle catene di ristoranti a Milano, Roma o in Germania, mandando i figli a studiare nelle scuole professionali, facendone chef e direttori di sala. Il terzo livello padroneggia i sistemi avanzati del riciclaggio e il dark Web con un'alta specializzazione". E per far fronte a tutto ciò "servono giovani appassionati, preparati e pagati meglio” perché il rischio è che lascino la pubblica amministrazione dopo pochi anni per andare nel privato guadagnando molto di più.
Da anni Gratteri si batte per dire ad ogni governo in carica di potenziare l'organico della magistratura e delle forze dell'ordine in modo tale da poter far fronte alla caratura delle organizzazioni criminali che sempre più hanno le mani nel mondo dell'alta finanza e delle criptovalute. Nei numerosi libri che ha scritto con il professor Antonio Nicaso, ha denunciato le "difficoltà intrinseche alla lotta ai capitali mafiosi, soprattutto a causa delle asimmetrie normative che consentono a chi deve giustificare le ricchezze accumulate con i traffici illeciti di trovare Paesi dove si incontra meno resistenze, dove le legislazioni sono meno affliggenti - ha detto Gratteri -. In un mondo sempre più interconnesso, non possono esserci santuari. È opportuno creare un fronte comune di lotta per evitare che i soldi della criminalità organizzata entrino con impressionante facilità nell'economia legale. E quello che succede: i soldi delle mafie non vengono respinti, anzi stanno diventando sempre più una componente strutturale del capitalismo finanziario. Servono più risorse, ma soprattutto c'è bisogno di una nuova consapevolezza, soprattutto a livello politico e quindi normativo".
Gratteri, da profondo conoscitore del tema, ha sottolineato come la storia delle organizzazioni mafiose dimostri che "la luna di miele con il mondo finanziario non conosce tregua". "Pochi si fanno scrupoli ad accettare il denaro delle mafie - ha aggiunto -. Anzi, si sta realizzando quello che il gangster italo-americano Lucky Luciano aveva intuito già alla fine del proibizionismo. Diceva: 'Non esistono soldi sporchi e soldi puliti. Esistono i soldi'".
Per affrontare un fenomeno galoppante come le mafie le parole non bastano, "serve la volontà politica e i fatti". Come ha scritto nel suo ultimo libro "Il grifone" (ed. Mondadori), la tecnologia sta cambiando le organizzazioni mafiose. "Oggi si investe anche in crypto-assets e questa è la nuova frontiera - ha evidenziato il procuratore -. Ma guai a pensare che le mafie possano trasferirsi dall'oggi al domani sullo spazio digitale. Ci vorrà del tempo, ma il trend è segnato. Avremo ancora ristoranti che servono da lavatrice, ma dovremo essere pronti a cogliere anche le sfide rappresentate dalle innovazioni tecnologiche e informatiche. Anzi dovremo prendere spunto da queste opportunità per migliorare il modo di combattere le mafie. La tecnologia non è di per sé buona o cattiva, dipende dall'uso che se ne fa. E noi dobbiamo sfruttarla per migliorare l'azione di contrasto".
Per il magistrato, inoltre, non è più sufficiente colpire i paradisi finanziari senza prima attaccare i "paradisi normativi che non disturbano i manovratori". Tra questi la City di Londra: "una bolla immobiliare fuori da ogni controllo". Ma anche le grandi città italiane, dove la redditività è altissima. "La ristorazione è gestita da prestanome della 'Ndrangheta. Lo stesso vale per le catene della grande distribuzione - ha sottolineato Gratteri -. Malta, da isola dedita al turismo, è stata sdoganata come sede delle maggiori società di scommesse online internazionali". La giornalista Daphne Caruana Galizia venne uccisa quando mise in discussione quel sistema con le sue inchieste giornalistiche. "L'Austria pacifica e democratica ha un segreto bancario impenetrabile - ha continuato -. Il primo gennaio 2023 il tetto al contante in Italia è stato innalzato a 5 mila euro e in molti hanno detto che si facilitava la corruzione. Giusto, ma devo anche ricordare che nei Paesi dell'Europa centro-settentrionale non esiste nessun tetto. L'ho detto in Commissione antimafia ai colleghi olandesi che sono venuti a chiedere aiuto dopo gli omicidi di un avvocato, di un giornalista e di un collaboratore di giustizia: avete ragionato da commercianti e adesso avete in casa la criminalità organizzata calabrese, gli albanesi che lavorano con la 'Ndrangheta nella cocaina e la 'maffia', cioè i nordafricani di terza generazione". "Se si ragiona da commercianti, diamo ragione a Lucky Luciano", ha concluso il procuratore di Napoli.

Foto © Deb Photo

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