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Si tratta della più vasta operazione anti camorra dal post pandemia.
Figurano Giuseppe, Anna, Emmanuel e Umberto De Luca Bossa, vertici dell'omonima famiglia malavitosa. Ma anche Alfredo, Martina e Michele Minichini. Sono questi alcuni dei 63 destinatari delle misure cautelari emesse dal gip su richiesta della DDA di Napoli.
Tra i destinatari delle misure cautelari figurano anche Eduardo, Giuseppe e Vincenzo Casella, ritenuti a capo dell'omonimo gruppo camorristico e colui che è indicato il killer della famiglia, cioè Giuseppe Righetto. L'operazione è partita dalla scoperta di atti intimidatori nei confronti di cittadini di Ponticelli, quartiere della periferia orientale di Napoli, ai quali veniva chiesto denaro per il mantenimento o l'ottenimento degli alloggi popolari, dal cartello camorristico De Luca - Bossa - Casella - Minichini - Rinaldi - Reale. Complessivamente il giudice ha disposto 57 custodie in carcere, due ai domiciliari e quattro divieti di dimora. Tre destinatari dei provvedimenti al momento mancano all'appello. Le indagini sono suddivise in due segmenti: la prima parte risale all'aprile 2016 e prende spunto da un sequestro di sostanza stupefacente e di alcuni manoscritti trovati in una delle abitazioni in cui veniva gestita l'attività illecita del gruppo criminale. Successivamente, l'attività investigativa è stata ampliata e ha avuto particolare impulso, nel settembre 2020 dopo alcuni atti intimidatori nei confronti di cittadini del quartiere Ponticelli, ai quali venivano chieste somme di denaro in cambio del mantenimento o dell'ottenimento di alloggi popolari. È stato grazie a quest'ultimo segmento che è stato possibile documentare l'attuale permanenza del clan e delle relative attività illecite.

Foto © Imagoeconomica

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