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È un mistero ancora irrisolto, come tanti nella storia dell'Italia repubblicana, l'omicidio del vicequestore Antonio Ammaturo e dell'agente scelto Pasquale Paola. Un delitto, era la mattina del 15 luglio 1982, dove terrorismo, politica e criminalità organizzata si intrecciano intorno a un mare di soldi, quelli della ricostruzione post sisma dell'Irpinia del 23 novembre del 1980.
Sullo sfondo "dell'affaire terremoto", il rapimento dell'allora assessore all'Urbanistica della Regione Campania Ciro Cirillo, la guerra sanguinaria dei clan di camorra, da un lato la Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo e la Nuova Famiglia nata alla fine degli anni settanta proprio per contrastare il boss di Ottaviano, i servizi segreti e "schegge" di un terrorismo ormai al declino. 
Di mezzo gli appalti, per imprenditori a braccetto con la criminalità, e i "pacchetti" di voti che la criminalità, in una regione come la Campania, poteva spostare e dirigere a suo piacimento. Intrecci che un uomo come Ammatturo stava, con professionalità e dedizione, pian piano disvelando. Il suo senso del dovere e le sue intuizioni poste come ostacolo all'ascesa e alla presa del potere criminale della Nuova Famiglia. E se il suo omicidio è per la verità processuale ascrivibile al commando di fuoco composto dai cinque brigatisti rossi Vincenzo Stoccoro, Emilio Manna, Stefano Scarabello, Vittorio Bolognesi e Marina Sarnelli, tutti condannati all'ergastolo, nessuna verità è stata ancora scritta sui mandanti.
a domanda che non ha trovato risposta è, quindi, per conto di chi e nell'interesse di chi i terroristi agirono quella mattina del 15 luglio 1982 in piazza Nicola Amore a Napoli. Un mistero che il giornalista e scrittore Pierluigi Larotonda prova a disvelare nel suo "Il delitto Ammaturo. Luci e ombre di un mistero irrisolto" (Giazira Scritture, collana Luci e Ombre, pagine 202, prezzo 15 euro). 
Il saggio è stato presentato, oggi, nel corso di una conferenza stampa alla Camera dei deputati. Presenti all'appuntamento, oltre l'autore, la deputata M5s, Stefania Ascari, la giornalista Patrizia Scotto Di Santolo e l'assessore alla Cultura del Comune di Prato Simone Mangani.

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