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"Io, poco fa, ho firmato il mio testamento". Sono state queste le parole pronunciate da don Maurizio Patriciello nel corso dell'intervista rilasciata durante il programma Studio Mattina di Canale 9. Al giornalista Marco Caiano e alla conduttrice Barbara Petrillo che gli chiedevano dell'intimidazione subita ieri, il parroco ha risposto: "vi confido una cosa, ho poco fa firmato il mio testamento. Abbiamo messo tutto in conto quando siamo diventati sacerdoti continuo per la mia strada. Alcuni camorristi pensano che dovrei limitarmi a celebrare messa e benedire i loro figli quando vengono uccisi. Non e' cosi', continuo il mio percorso mentre da queste parti continuano le stese di giovani pistoleri che terrorizzano i residenti a colpi di kalashnikov. Per quanto mi riguarda, se avessi voluto una vita comoda non avrei fatto il prete. Sono solo un povero parroco che annuncia il Vangelo". Grande è stata la solidarietà dei cittadini e delle istituzioni. Ieri anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto manifestare la sua solidarietà con una telefonata: "Se il Presidente Mattarella si è scomodato per chiamare me, di domenica, vuole dire che la cosa evidentemente preoccupa anche lui e gli inquirenti". L'atto intimidatorio contro don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, ha visto esplodere una bomba carta nella notte tra venerdì e sabato, nel giorno del suo compleanno, davanti la chiesa di San Paolo Apostolo nel parco Verde. Un messaggio della Camorra, con molta probabilità del clan '167' del comune di Arzano, non lontano dalla sua Caivano dove da anni il parroco ha iniziato una crociata contro gli inquinatori della Terra dei fuochi e poi contro la criminalità organizzata. Nella parrocchia don Patriciello non vive da tempo, ma lì ha sede una associazione da lui creata. Le indagini dei carabinieri su delega della procura di Napoli Nord sono complesse perché, secondo quanto si apprende, non ci sono immagini del luogo. Gli attentatori sono arrivati davanti al sagrado della chiesa, hanno piazzato l'ordigno e lo hanno fatto esplodere accendendo la miccia.

Foto © Davide de Bari

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