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In Toscana si registra soprattutto l'infiltrazione della camorra rispetto alle altre organizzazioni mafiose. Lo rivela il quinto rapporto sui fenomeni corruttivi e di criminalità organizzata in Toscana redatto dalla Normale di Pisa e relativo al 2020, presentato oggi nel corso di un evento in streaming sui social della Regione Toscana. Secondo il report che ha analizzato 42 eventi, spiega la sintesi diffusa dalla Normale, "la proiezione criminale di organizzazioni di matrice camorristica risulta la più diffusa ed eterogenea per strategie di business criminale sul territorio regionale (38% degli eventi analizzati)", mentre quelli "riconducibili a gruppi con una matrice 'ndranghetista" sono il 29%. I gruppi legati alla 'Ndrangheta, prosegue il rapporto, "confermano l'elevata capacità di queste consorterie criminali sia nel promuovere attività illecite su larga scala (traffico internazionale di stupefacenti), sia nel condizionare l'economia legale, attraverso il coinvolgimento di operatori economici toscani in cartelli di imprese finalizzati alla manipolazione del mercato dei contratti pubblici o di settori economici ad elevata regolazione (rifiuti)". Infine, "gli eventi relativi ad organizzazioni di origine siciliana (21%) rivelano il perdurare di relazioni tra gruppi ancora operativi nell'isola e soggetti da tempo trasferitisi sul territorio toscano".

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