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Un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Napoli su richiesta della Dda partenopea è stata eseguita dai Carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna nei confronti di Mauro Franzese, considerato elemento di spicco del clan camorristico Moccia di Afragola, già detenuto per altra causa, in quanto gravemente indiziato di aver materialmente commesso, insieme ad altri, l'omicidio di Vincenzo Siervo, affiliato al clan Mazzarella di Napoli, ucciso il 25 gennaio 1998 a Casoria. Nel provvedimento cautelare del gip si legge che l'uccisione di Vincenzo Siervo, detto "'o Paccon", ha segnato la storia della criminalità organizzata napoletana¸ avendo dato inizio alla faida, sino a quel momento latente, tra il clan Mazzarella e il cartello camorristico dell'Alleanza di Secondigliano che intratteneva "buoni rapporti" con il clan Moccia. Proprio in questa contrapposizione va ricercata la genesi dell'omicidio di Siervo. Inoltre, per il clan Moccia, l'uccisione di Siervo era divenuta strategica in quanto lo stesso, uomo dei Mazzarella, si era trasferito a vivere a Casoria, territorio dove da sempre opera il clan Moccia e dunque la presenza e l'operatività di Siervo era sgradita.Alcuni collaboratori di giustizia indicano Siervo quale partecipante ai gravi fatti noti come la "strage del mercato ortofrutticolo di Casoria", avvenuta il 15 settembre 1990, nella quale, tra gli altri, perse la vita un ragazzino di 11 anni e venne ferito anche il fratello del destinatario dell'ordinanza eseguita ieri, Antonio Franzese. Per la ricostruzione dei fatti riguardanti l'omicidio di Siervo si sono rivelate utili le dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia.

Foto © Imagoeconomica

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