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Nunzio De Falco dovrà scontare l'ergastolo per l'omicidio del prete don Peppe Diana. Le Sezioni Unite della Cassazione hanno rigettato il suo ricorso stabilendo il principio per il quale la condizione di commutazione dell'ergastolo ha effetto solo su quello inflitto nella procedura per la quale è concessa l'estradizione condizionata e non anche sull'ulteriore ergastolo inflitto in altra procedura, nel cui ambito è concessa estradizione non condizionata. Dopo che la Procura delle Repubblica del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere aveva adottato un provvedimento con il quale disponeva l'esecuzione dei due ergastoli riportati quale autore degli omicidi di Mario Iovine e di don Giuseppe Diana, Nunzio De Falco aveva chiesto alla Corte di Assise di commutare in pena temporanea l'ergastolo per l'omicidio Iovine, in quanto estradato in Italia a condizione che non fosse inflitta pena perpetua, l'ergastolo, e di estendere tale condizione anche all'ergastolo riportato per l'omicidio Diana, per il quale c'era stata estradizione non condizionata. Con ordinanza del 4 novembre 2019 la Corte di Assise di Santa Maria Vetere aveva commutato l'ergastolo per l'omicidio Iovine in trenta anni di reclusione e rigettato la richiesta di commutazione in pena temporanea dell'ergastolo riportato per l'omicidio di don Peppe Diana. La Prima sezione penale della Corte di Cassazione, investita del ricorso del De Falco contro tale decisione, aveva rilevato un contrasto di giurisprudenza in merito alla possibilità che la commutazione dell'ergastolo, disposta per la condizione apposta con l'estradizione, impedisca l'esecuzione di altro ergastolo, oggetto del medesimo procedimento di cumulo delle pene ma per il quale vi sia stata autonoma e non condizionata estradizione. Oggi le Sezioni Unite hanno rigettato il ricorso.

Fonte: AdnKronos

Foto © Imagoeconomica

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