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I carabinieri sono sulle sue tracce.
Ruotolo: “Quali iniziative intendono adottare Viminale e via Arenula per assicurarlo alla giustizia”

I Carabinieri, con il supporto della Polizia di Stato, stanno cercando l’esponente del clan dei Casalesi Francesco Cirillo, in fuga dopo la condanna definitiva a 30 anni di carcere per l’omicidio dell’imprenditore Domenico Noviello, ucciso dal clan a Castel Volturno (Caserta) nel 2008 per vendetta, in quanto alcuni anni prima aveva denunciato e fatto condannare per estorsione proprio Cirillo.
Le indagini sulla fuga di Cirillo - iniziata probabilmente il 20 novembre dopo la sentenza definitiva della Corte di Cassazione - sono coordinate dalla Dda di Napoli, che sta seguendo con grande attenzione la situazione. I familiari dell'imprenditore - Noviello aveva quattro figli - in particolare il primogenito Massimiliano, che nel 2001 denunciò Cirillo insieme al padre, e vive da anni sotto scorta, e Mimma, si sono detti preoccupati anche per la loro incolumità, anche se secondo gli investigatori, Cirillo sarebbe fuggito non per vendicarsi dei Noviello, ma per allontanare il più possibile la sua detenzione in carcere; l'esponente è probabilmente un uomo disperato, che in cella non ci vuole più rientrare dopo aver scontato sette anni per l'estorsione denunciata da Noviello. Nei suoi confronti, ad eccezione ovviamente del delitto Noviello, in cui ha partecipato come concorrente morale, senza aver fatto parte peraltro del commando che trucido' l'imprenditore con decine di proiettili, non ci sono altre indagini. Per gli inquirenti la sua caratura criminale non è insomma neanche lontanamente paragonabile a quella di Giuseppe Setola, capo dell'ala stragista dei Casalesi, killer in prima persona e mandante dell'omicidio Noviello e degli altri delitti avvenuti nel 2008 nel Casertano durante la "stagione del terrore", o del cugino Alessandro Cirillo, detto "o sergente", killer e braccio destro di Setola. Setola e "o sergente" sono da anni in cella, hanno numerosi ergastoli, anche per il delitto Noviello, e probabilmente non usciranno più di prigione.
Francesco Cirillo probabilmente non vuole fare la stessa fine; gli investigatori lo cercano in Italia, ma potrebbe essere fuggito anche all'estero, pur di non finire dietro le sbarre.
"Quali iniziative intendono adottare per assicurare alla giustizia il latitante Francesco Cirillo, resosi irreperibile dopo la sentenza definitiva di condanna a 30 anni per l'omicidio dell'imprenditore Domenico Noviello. E se nell'ipotesi si ravvisassero eventuali responsabilità quali provvedimenti pensano di adottare al riguardo?". Ha chiesto il senatore del Gruppo misto Sandro Ruotolo in una interrogazione urgente rivolta ai Ministri dell'Interno e della Giustizia e sottoscritta dalle senatrici Loredana De Petris, Paola Nugnes e Valeria Valente. "La suprema Corte di Cassazione - Quinta sezione - il giorno 20 novembre 2020 ha confermato la condanna a 30 anni di carcere per Francesco Cirillo, riconoscendolo come uno degli organizzatori dell'omicidio dell'imprenditore Domenico Noviello, avvenuto il 16 maggio 2008, a Baia Verde a Castel Volturno nel Casertano", scrivono i parlamentari. Oggi "la notizia dell'irreperibilità di Cirillo non solo ha scosso i familiari dell'imprenditore e in particolare il primogenito Massimiliano, che nel 2001 denunciò Cirillo insieme al padre, e vive da anni sotto scorta, ma anche turbato un ampio fronte civico di lotta alla camorra come il Comitato don Peppe Diana e l'amministrazione di Casal di Principe con il sindaco Renato Natale che da anni operano su quel difficile territorio per l'affermazione dei valori della legalità, della giustizia e della memoria". "Di fronte alla gravità dei fatti esposti chiediamo ai ministri - concludono i parlamentari - di adottare attraverso le forze dell'ordine e gli organismi investigativi iniziative straordinarie per assicurare alla giustizia il latitante Cirillo".

Foto © Imagoeconomica

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