Per la latitanza ha contato sull'appoggio di fedelissimi del clan egemone nei boschi dei Lattari
Antonio Di Martino, soprannominato “o lione”, ricercato da due anni per estorsione aggravata dal metodo mafioso, è stato arrestato dalla polizia a Gragnano. Per la sua latitanza Di Martino ha contato sull'appoggio di alcuni fedelissimi del clan egemone nei boschi dei Lattari, da tempo area in cui si trovano vaste piantagioni illegali di marijuana. Di Martino è descritto nelle inchieste della Dda di Napoli come un capo clan sanguinario pronto a tutto pur di fare rispettare la sua legge nel territorio di Gragnano e Pimonte. Insieme al fratello Fabio, gestirebbe gli affari della famiglia, dalle estorsioni allo spaccio. E proprio sulla vendita di stupefacenti che si basa l'ultima ordinanza di custodia cautelare a suo carico. Di Martino avrebbe siglato un'alleanza con la potente cosca dei D'Alessandro di Scanzano. Un'alleanza sancita anche con un matrimonio tra un figlio di Leonardo o' Lione e la figlia del boss Paolo Carolei. Per la Dda, Di Martino riforniva di marijuana la cosca stabiese che di fatto la rivendeva all'interno delle piazze di spaccio.
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